Fiorellino giramondo

“I fantastici viaggi di Fiorellino” è il titolo italiano del giapponese ハニーハニーのすてきな冒険. Racconta la storia di una giovane cameriera di Vienna il cui gatto ingoia l’anello che una principessa ha inserito in un pesce: chi ritroverà l’anello potrà sposare la principessa. Per evitare che si faccia del male al gatto, Fiorellino scappa per tutto il mondo. La sigla italiana è cantata da “I Cavalieri del Re”.

“La ballata di Fiorellino”

Questa semplice ballata è dedicata solo a te,
principessa senza regno, senza re.
La tua vita avventurosa ricca di fatalità,
Fiorellino dove mai ti porterà.

La regnante principessa ha promesso sposerà
chi nel regno il grosso anello porterà.
Pretendenti e spasimanti tutti quanti cercan te.
Fiorellino, Fiorellino ma perché?

Oh Fiorellino gira-gira-giramondo,
in mongolfiera su paesi e su città.
Amici favolosi incontrerai viaggiando,
mentre il nemico sempre caccia ti darà.
Oh Fiorellino gira-gira-giramondo,
dalle piramidi egiziane al Polo nord,
ti porterà lontano questo girotondo,
dalla laguna alla statua di New York…

Maga Magò – La spada nella roccia

‎”La spada nella roccia” è la versione italiana de “The sword in the stone”, il celebre cartone animato della Disney del 1963. I personaggi sono diventati molto famosi in Italia e noi vi presentiamo uno dei personaggi cattivi più simpatici della storia dei cartoni: la magnifica, splendida… Maga Magò! (nome italiano di Madam Mim).

Se con un ditin
io tocco un fior
si spampana e muor
Solo il demonio
uguagliare mi può
graio sono la magnifica
splendida maga Magò
Posso gonfiar fino al camin
farmi piccinia come un topin
fattucchieria o nera magia
è specialità mia
io sono la magnifica
splendida maga Magò
Posso aver fascino
un bel visin
ugola d’or
morbido crin
ma non farti illusion
io sono la magnifica
splendida maga Magò

Auschwitz (Canzone del bambino nel vento)

AuschwitzQuesta canzone di Francesco Guccini è uscita per la prima volta nel 1964. Il brano canta la drammatica storia di un bambino che muore e viene bruciato in un campo di sterminio. Il bambino diventa il simbolo di tutte quelle vittime, dell’olocausto, di quella incomparabile tragedia ma anche della violenza che ancora oggi prevale in molti paesi. “Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio…”

Son morto con altri cento, son morto ch’ ero bambino,
passato per il camino e adesso sono nel vento e adesso sono nel vento….

Ad Auschwitz c’era la neve, il fumo saliva lento
nel freddo giorno d’ inverno e adesso sono nel vento, adesso sono nel vento…

Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio:
è strano non riesco ancora a sorridere qui nel vento, a sorridere qui nel vento…

Io chiedo come può un uomo uccidere un suo fratello
eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento, in polvere qui nel vento…

Ancora tuona il cannone, ancora non è contento
di sangue la belva umana e ancora ci porta il vento e ancora ci porta il vento…

Io chiedo quando sarà che l’ uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà…

Io chiedo quando sarà che l’ uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà e il vento si poserà…

C’era un ragazzo che come me

Quando raccontiamo una storia usiamo spesso differenti tempi verbali, la cui concordanza non è affatto semplice! Ripassiamoli con questa canzone contro la guerra di Gianni Morandi!

un ragazzo
che come me
i Beatles
e i Rolling Stones

il mondo,
da
gli Stati Uniti d'America.

Non bello
ma accanto a sé
mille donne se
"Help" e "Ticket to ride"
o "Lady Jane" o "Yesterday".

"Viva la libertà"
ma una lettera,
la sua chitarra mi
richiamato in America.

Stop! coi Rolling Stones!
Stop! coi Beatles. Stop!
"M' vai nel Vietnam
e ai vietcong..."

un ragazzo
che come me
i Beatles
e i Rolling Stones

il mondo,
ma poi
a far la guerra nel Vietnam.

Capelli lunghi non più,
non la chitarra ma
uno strumento che sempre
la stessa nota ratatata.

Non più amici, non più fans,
la gente cadere giù:
nel suo paese non
adesso è morto nel Vietnam.

Stop! coi Rolling Stones!
Stop coi Beatles. Stop!
Sul petto un cuore più non
ma due medaglie o tre...

La Befana trullallà

Prepariamoci all’arrivo della Befana con questa canzone di Gianni Morandi del 1978! … e prepariamo anche la calza da appendere al camino!

Befana

La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte,
con la calza appesa al collo
col carbone, col ferro e l’ottone.
Sulla scopa per volare.
Lei viene dal mare.
Lei viene dal mare.
E la neve scenderà
sui deserti del Maragià
dall’Alaska al Canadà
E partire lei dovrà
e cantando partirà
da ciociara si vestirà
con il sacco arriverà
la bufera vincerà
E cantando trullalà
la Befana arriverà
Trulallà Trullalà Trullalà
Un bambino, grande come un topolino,
si è infilato nel camino
per guardarla da vicino.
Quando arriva la Befana
senza denti
salta, balla, beve il vino.
Poi di nascosto s’ allontana
con la notte appiccicata alla sottana.
E un vento caldo soffierà
sui deserti del Maragià
dall’Alaska al Canadà
Solo una stella brillerà
e seguirla lei dovrà
per volare verso il nord
e la strada è lunga
ma la bufera vincerà
E cantando Trullalà
la Befana se ne va.
E cantando Trullalà
Truallalero Trullalà
Trullalà Trullalà Trullalà