Buonanotte Fiorellino

Buonanotte è una delle canzoni d’amore più belle. Questa versione è presa da un concerto del 1979. Buonanotte!

Buonanotte, buonanotte amore mio,
buonanotte tra il telefono e il cielo.
Ti ringrazio per avermi stupito,
per avermi giurato che è vero.
Il granturco nei campi è maturo
ed ho tanto bisogno di te,
la coperta è gelata, l’estate è finita.
Buonanotte questa notte è per te.
Buonanotte, buonanotte fiorellino,
buonanotte fra le stelle e la stanza,
per sognarti, devo averti vicino,
e vicino non è ancora abbastanza.
Ora un raggio di sole si è fermato
proprio sopra il mio biglietto scaduto.
Tra i tuoi fiocchi di neve, le tue foglie di tè.
Buonanotte, questa notte è per te.
Buonanotte, buonanotte monetina,
buonanotte tra il mare e la pioggia,
la tristezza passerà domattina
e l’anello resterà sulla spiaggia,
gli uccellini nel vento non si fanno mai male,
hanno ali più grandi di me
e dall’alba al tramonto sono soli nel sole.
Buonanotte questa notte è per te.

La leva calcistica della classe ’68

“Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore, un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia”. Come sappiamo, il gioco del calcio è molto popolare in Italia. Ed è protagonista di alcune canzoni, come questa molto bella di Francesco De Gregori del 1980. La data di nascita del bambino protagonista della canzone, il 1968, non è scelta a caso: un’interpretazione della canzone si riferisce alle illusioni e speranze della generazione del Sessantotto, e alle sue disillusioni.

Sole sul tetto dei palazzi in costruzione, sole che batte sul campo di pallone
e terra e polvere che tira vento e poi magari piove.
Nino cammina che sembra un uomo, con le scarpette di gomma dura,
dodici anni e il cuore pieno di paura.

Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia.

E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai
di giocatori che non hanno vinto mai
ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro
e adesso ridono dentro al bar, e sono innamorati da dieci anni
con una donna che non hanno amato mai.
Chissà quanti ne hai veduti, chissà quanti ne vedrai.

Nino capì fin dal primo momento, l’allenatore sembrava contento
e allora mise il cuore dentro alle scarpe e corse più veloce del vento.
Prese un pallone che sembrava stregato, accanto al piede rimaneva incollato,
entrò nell’area, tirò senza guardare ed il portiere lo fece passare.

Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia.

Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette,
quest’altro anno giocherà con la maglia numero sette.

Ti leggo nel pensiero

PensieroIn questa bellissima canzone il cantautore italiano Francesco De Gregori non parla di una storia d’amore. Parla del rapporto tra l’uomo e Dio, delle sue speranze e delle sue paure. Questa canzone è stata interpretata anche da Ron.

Faccio a pugni con te, poi ti vengo a cercare,
benedico e ringrazio e maledico il mondo com’è
e mi domando perché ti dovrei chiamare tutte le volte
che passi e ti fermi lontano, lontano da me.
Sarà come sarà, se sarà vero sarà che mi nasconderai la fine del sentiero, però
ti leggo nel pensiero…
Le mie chiavi di casa puoi tenertele tu,
per trovarmi una stanza ed un letto in affitto, non mi servono più
sarà che mi vedrai nascondermi durante il temporale,
e rialzare la testa e bestemmiare, quando torna il sole…
Sarà come sarà, se sarà vero, sarà come sarà, sarà che inciamperò da qualche parte
e poi ripartirò da zero. Però ti leggo nel pensiero.
E chiedimi perdono per come sono, perché è così che mi hai voluto tu!
Prendimi per il collo, prendimi per mano, che non mi trovo più.
Torno a casa la notte e non mi lasciano entrare.
E nemmeno ci provo a chiamarti per nome, e nemmeno ci provo a bussare…
Ma tu davvero sai prendere il miele e trasformarlo in pane,
davvero sai pescare un uomo caduto nel mare.
Sarà come sarà, se sarà vero. Sarà come sarà, e mi vedrai davvero.
Poco prima dell’alba quando il buio è più nero.
Però ti leggo nel pensiero. Ti leggo nel pensiero.Ti leggo nel pensiero.