Celeste nostalgia

NostalgiaQuesta canzone dei primi anni ’80 è una delle canzoni di svolta di Cocciante: segna il confine tra i testi degli anni ’70, pieni di rabbia e rancore, con quelli delle canzoni successive. Qui la melodia, come il testo, è dolcemente malinconico e la tematica principale è il rimpianto. Amata da sempre, “Celeste nostalgia” è stata anche utilizzata nel finale di “Sapore di Sale” del 1983, uno dei film migliori di Carlo Vanzina.

Avevi ragione tu, mia cara,
la vita non dura mai una sera,
il tempo di una follia
che breve poi fugge via
e poi
cosa rimane dentro noi?
Questa celeste nostalgia,
questo saperti da sempre ancora,
ancora mia.
Mia.

Il bene profondo non si offende,
si spegne se è il caso
e poi si accende,
passione violenta sia,
comprendimi amica mia,
tu puoi.

Tutto normale tra di noi,
cara celeste nostalgia,
dolce compagna di storie d’amore,
sempre mia.
Sempre mia

Vedete un’estate sopra un treno,
partire su un’auto
e andar lontano,
quel lampo negli occhi: ciao!
Fa male d’accordo, ciao.

Ma tu
dentro di me non muori più,
azzurra celeste nostalgia,
qualche parola affettuosa
un po’ contro però
per noi forse no.

Amore più grande, amica mia,
cara celeste nostalgia,
un’ora, un giorno, una vita
che cosa vuoi che sia?
… che sia?

Amore più grande, amica mia,
cara celeste nostalgia,
un’ora, un giorno, una vita
che cosa vuoi che sia?





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