Maledette malelingue

RagazzinaQuesta canzone del 1994 è l’ultimo successo di Graziani, cantautore teramano, morto 3 anni più tardi. Come già in altre canzoni precedenti, parla dell’adolescenza e descrive le vicende di una ragazza che diventa oggetto delle chiacchiere della gente. La sua colpa è quella di frequentare persone più grandi e questo è considerato inadeguato per una ragazza della sua età.

Lo sai cosa fa
lo sai con chi va
e con chi si vede
il pomeriggio dopo palestra
verso le sei
lei sale da lui
all’ultimo piano
lei va da quell’uomo
un uomo maturo
si dice sposato
tanto più grande di lei
Ma cosa faranno ma cosa diranno
per più di due ore
si toccheranno si baceranno
ah! se suo padre sapesse
qualcuno di noi
con un po’ di coraggio
glielo devo dire
e che diamine qua
ci vuole sicuro un po’ di moralità
Ma la gente non lo sa che…
Federica ha quindici anni
anche se una donna è
così la gente vede il male
anche dove non ce n’è.
Lei sta coi grandi e non frequenta
quelli della sua età.
Oh! maledette malelingue
la gente la distruggerà
la gente la distruggerà
SI dice che sì
si dice che no.. Hhuh…
Ma! Vedrai vedrai vedrai
qualcosa ci sarà
metti la paglia sul fuoco
e un incendio poi scoppierà
lui l’ hanno cacciato allontanato
in un’altra città
E si dice che a lei
suo padre le ha date
di santa ragione
adesso sta chiusa in casa
e per un bel pezzo non uscirà
con un po’ di coraggio
certe puttane vanno punite
e che diamine qua
ci vuole sicuro un po’ di moralità
ma la gente non lo sa che…
Federica ha quindici anni
anche se una donna è
così la gente vede il male
anche dove non ce n’è.
Lei sta coi grandi e non frequenta
quelli della sua età
Oh! maledette malelingue
la gente la distruggerà
Oh! maledette malelingue
la gente la distruggerà
la gente la distruggerà..

Firenze (canzone triste)

Questa è una canzone di Ivan Graziani del 1980. E’ dedicata alla città di Firenze e racconta una storia d’amore sfortunata che ruota attorno a tre personaggi, studenti universitari a Firenze. E’ un continuo dialogo tra il protagonista e lo studente di filosofia irlandese,il Barbarossa, entrambi rimasti senza l’amore della donna contesa. Quest’ultima è ritratta mentre getta i sui disegni nell’Arno e minaccia di andarsene via da Firenze.

Firenze lo sai, non è servita a cambiarla la cosa che ha amato di più è stata l’aria lei ha disegnato, ha riempito cartelle di sogni ma gli occhi di marmo del Colosso Toscano guardano troppo lontano. Caro il mio Bar…barossa, studente in filosofia con il tuo italiano insicuro certe cose le sapevi dire. Oh lo so, lo so, lo so, lo so bene, lo so una donna da amare in due in comune fra te e me. Ma di tempo ce n’è in questa città fottuti di malinconia e di lei. Per questo canto una canzone triste, triste, triste… Triste come me. E non c’è più nessuno che mi parli ancora un po’ di lei, ancora un po’ di lei. E non c’è più nessuno che mi parli ancora un po’ di lei, ancora un po’ di lei. Ricordo i suoi occhi, strano tipo di donna che era quando gettò i suoi disegni con rabbia giù da Ponte Vecchio “Io sono nata da una conchiglia” diceva “La mia casa è il mare e con un fiume no, non la posso cambiare” Caro il mio Barbarossa, compagno di un’avventura certo che se lei se n’è andata no, non è colpa mia. Oh lo so, lo so, lo so, la tua vita non cambierà ritornerai in Irlanda con la tua laurea in filosofia ma io che farò in questa città? Fottuto di malinconia e di lei. Per questo canto una canzone triste, triste, triste… Triste come me. E non c’è più nessuno che mi parli ancora un po’ di lei, ancora un po’ di lei. E non c’è più nessuno che mi parli ancora un po’ di lei, ancora un po’ di lei