La canzone dell’amor perduto

Rosa“La canzone dell’amor perduto” è una malinconica canzone scritta e cantata da Fabrizio de Andrè sulla musica di Georg Philipp Telemann del XVII secolo. Questa versione è cantata e arrangiata da Franco Battiato nella sua raccolta di cover, Fleurs del 1999.
Il brano racconta la fine di un amore che si credeva eterno ma che muore, come muore un fiore di aprile. Neanche il rimpianto, però, dura. Subito, infatti, c’è un nuovo amore.

Ricordi sbocciavano le viole
con le nostre parole:
“non ci lasceremo mai,
mai e poi mai”
Vorrei dirti, ora, le stesse cose
ma come fan presto, amore,
ad appassire le rose
così per noi.
L’amore che strappa i capelli
é perduto ormai.
Non resta che qualche svogliata carezza
e un po’ di tenerezza.
E quando ti troverai in mano
quei fiori appassiti
al sole di un aprile
ormai lontano li rimpiangerai.
Ma sarà la prima
che incontri per strada,
che tu coprirai d’oro
per un bacio mai dato,
per un amore nuovo
E sarà la prima che incontri per strada,
che tu coprirai d’oro
per un bacio mai dato,
per un amore nuovo.

La cura

Mani“La cura” è sicuramente una delle più belle e conosciute canzoni di Franco Battiato. Uscito per la prima volta nel 1996, il brano è stato scritto insieme al filosofo Manlio Sgalambro. La canzone è una tenera poesia d’amore e un forte invito a resistere al tempo, al dolore, alla malattia, ai cambiamenti che sconvolgono la nostra vita. Ma mai da soli.

Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via,
dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti sollleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali
lo spazio e la luce per non farti invecchiare;
e guarirai da tutte le malattie.

Perché sei un essere speciale
ed io avrò cura di te.

Vagavo per i campi del Tennessee,
come vi ero arrivato chissà
non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza,
percorreremo assieme le vie che portano all’essenza.
I profumi d’amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d’Agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto,
conosco le leggi del mondo e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali
lo spazio e la luce per non farti invecchiare;
ti salverò da ogni malinconia.

Perché sei un essere speciale
ed io avrò cura di te.
Io sì che avrò cura di te.