Luci a San Siro

Roberto Vecchioni“Luci a San Siro” è una delle canzoni più famose di Vecchioni. E’ una canzone autobiografica ed è dedicata alla sua città natale, Milano. Descrive la sua visione della musica e dell’arte, che devono essere per lui spontanee e ricche di sentimento. Nella seconda parte descrive un episodio di una storia d’amore vissuta da lui in gioventù.

Hanno ragione, hanno ragione
mi han detto: “E’ vecchio tutto quello che lei fa,
parli di sesso, prostituzione,
di questo han voglia se non l’ha capito già”.
E che gli dico: “Guardi non posso, io quando ho amato
ho amato dentro gli occhi suoi,
magari anche fra le sue gambe,
ma ho sempre pianto per la sua felicità”

Luci a San Siro di quella sera,
che c’è di strano? Siamo stati tutti là.
Ricordi il gioco dentro la nebbia?
Tu ti nascondi e se ti trovo ti amo là.
Ma stai barando, tu stai gridando,
così non vale, è troppo facile così
trovarti e amarti, giocare il tempo
sull’erba morta con il freddo che fa qui.

Ma il tempo emigra, mi han messo in mezzo
non son capace più di dire un solo no.
Ti vedo e a volte ti vorrei dire:
“Ma questa gente intorno a noi che cosa fa?”.
Fa la mia vita, fa la tua vita,
tanto doveva prima o poi finire lì.
Ridevi e forse avevi un fiore,
non ti ho capita, non mi hai capito mai.

Scrivi Vecchioni, scrivi canzoni,
che più ne scrivi più sei bravo e fai danè
tanto che importa a chi le ascolta
se lei c’è stata o non c’è stata e lei chi è?
Fatti pagare, fatti valere,
più abbassi il capo più ti dicono di sì
e se hai le mani sporche che importa,
tienile chiuse: nessuno lo saprà

Milano mia, portami via, fa tanto freddo,
ho schifo e non ne posso più,
facciamo un cambio, prenditi pure
quel po’ di soldi, quel po’ di celebrità.
Ma dammi indietro la mia Seicento,
i miei vent’anni e una ragazza che tu sai.
Milano, scusa, stavo scherzando,
luci a San Siro non ne accenderanno più.





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