Alfonsina Strada

Alfonsina StradaLa storia di Alfonsina Strada è la storia di una donna molto determinata. Alfonsina nasce nel 1891 in una famiglia molto povera, nella campagna dell’Emilia Romagna. Grazie ad un pizzico di fortuna, la famiglia riceve una vecchia bicicletta e Alfonsina, che rimane affascinata da questo mezzo, comincia subito a utilizzarlo e a organizzare alcune gare con gli amici.
Si sposa molto giovane con Luigi Strada e con lui si trasferisce prima a Milano e poi a Torino dove viene presto considerata la migliore ciclista italiana, superando nel 1911 anche il record mondiale di velocità femminile.
Durante la Prima Guerra Mondiale si iscrive al Giro di Lombardia, una corsa in bicicletta dove normalmente partecipano solo uomini, qualificandosi prima di molti altri. Nel 1924, infine, riesce a partecipare alla prestigiosa gara del Giro d’Italia, anche se durante la corsa viene esclusa dalla classifica.
La sua determinazione e la sua passione l’hanno resa celebre e un esempio per tutti quelli che vogliono seguire la propria passione.

Franca Viola: il coraggio di dire no

Franca ViolaFranca Viola, ancora oggi vivente, è uno dei simboli dei cambiamenti civili dell’Italia del secondo dopoguerra. Franca Viola, infatti, è stata la prima donna a rifiutare il matrimonio riparatore e a contribuire all’emancipazione delle donne.
A 17 anni Franca Viola viene rapita e violentata dal nipote di un mafioso che chiede in seguito alla famiglia di fare un matrimonio riparatore. Il matrimonio riparatore è il matrimonio che si celebra dopo una violenza sessuale. In questo modo, secondo la legge italiana di quegli anni, l’uomo è considerato innocente.
Franca Viola, però, si oppone a questo matrimonio e denuncia il ragazzo alla polizia affrontando il lungo processo e lo scandalo che segue. Il ragazzo viene giudicato colpevole e condannato a 10 anni di carcere. Inoltre dal dibattito nato dalla sua storia si arriva alla cancellazione della legge sul matrimonio riparatore nel 1981. Solo nel 1996, però, l’Italia riconosce lo stupro come crimine contro la persona e non più contro la morale.
Per questo suo gesto coraggioso, Franca Viola è stata ricevuta dal papa Paolo VI, dal presidente della Repubblica Giuseppe Saragat e ha ricevuto l’onoreficenza di Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana dal presidente Giorgio Napolitano.
Parlando del suo coraggio, Franca Viola ha detto:

«Non fu un gesto coraggioso. Ho fatto solo quello che mi sentivo di fare, come farebbe oggi una qualsiasi ragazza: ho ascoltato il mio cuore, il resto è venuto da sé».

Tina Anselmi: la prima donna ministra

tina anselmiNata nel 1927 in provincia di Treviso, Tina Anselmi era una giovanissima studentessa negli anni della guerra. Il 26 settembre 1944 i nazifascisti obbligarono gli studenti di Bassano del Grappa ad assistere all’impiccagione pubblica di prigionieri antifascisti. Tra i giovani costretti a partecipare all’evento c’era anche Tina Anselmi, che decise di prendere una posizione matura e consapevole nel conflitto mondiale: aderì alla Resistenza e alla Democrazia Cristiana, entrando nei gruppi veneti dei partigiani antifascisti.
Dopo la guerra, laureatasi all’Università Cattolica, diventò insegnante elementare e partecipò alla vita sindacale. Nel 1976 fu la prima donna italiana ad assumere l’incarico di ministro, diventando responsabile del Lavoro e della Previdenza Sociale. Da ministra della Sanità fu tra i promotori della nascita del Servizio Sanitario Nazionale. Negli anni Ottanta guidò la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla P2 (il nome di una loggia massonica accusata di cospirare per sovvertire l’ordinamento dello Stato).
Rispettata e amata anche dagli avversari politici, Tina Anselmi non è mai riuscita a diventare presidente della Repubblica, nonostante le periodiche candidature. Autentica paladina della democrazia e fautrice dei diritti sociali e delle pari opportunità, è morta il 1° novembre 2016.

Aldo Manuzio

aldo manuzioNato vicino a Roma nel 1449, Aldo Pio Manuzio ha compiuto studi classici nella Città Eterna e a Ferrara, per diventare poi tutore di Alberto Pio e Lionello Pio, principi di Carpi, ai quali è rimasto sempre molto legato. manuzioNel 1490 si è trasferito a Venezia, città in quel periodo al massimo dello splendore economico e culturale, dove ha realizzato il suo progetto di aprire una tipografia per stampare libri in edizioni pregevoli. Diventate famose in tutta Europa, le “edizioni Aldine” hanno rappresentato un importante cambiamento nella storia della tipografia libraria: dal 1500 infatti i suoi libri hanno cominciato a essere diffusi perché erano di dimensioni più piccole (“in ottavo”, e quindi più facilmente utilizzabili) e più economici. Manuzio è l’inventore del carattere corsivo, quello che in tutto il mondo è conosciuto come “italic”. Oltre a pubblicare libri con le pagine numerate su entrambi i lati, Manuzio ha anche perfezionato la punteggiatura: l’uso del punto per chiudere il periodo e l’invenzione del punto e virgola sono dovuti a lui. Aldo Manuzio è morto il 6 febbraio 1515, lasciando oltre 130 edizioni in latino, greco e volgare.

Elena Lucrezia Cornaro Piscopia

elenacornaroNata a Padova nel 1646 in una famiglia aristocratica, Elena Lucrezia Cornaro Piscopia ebbe la fortuna di avere un padre che, studioso di fisica e allestitore di un’imponente biblioteca personale, capì l’intelligenza della figlia e le permise di studiare. Il suo obiettivo era dare lustro al nome della famiglia, ma Elena, che fu anche oblata benedettina, approfittò di questa situazione, ricevendo un’istruzione d’eccellenza grazie ai migliori insegnanti del momento, messi a disposizione dal padre. Elena si fece conoscere soprattutto per la sua erudizione in teologia e riuscì a partecipare alle dispute pubbliche filosofiche e teologiche. Dopo l’iniziale opposizione, il vescovo di Padova, che era anche cancelliere dell’Università, nel 1678 le conferì la laurea in filosofia, facendo di Elena la prima donna laureata al mondo. Morì giovane, nel 1684.