Gigi Meroni

gigi meroniNato a Como nel 1943, Luigi Meroni, detto Gigi, cominciò fin da giovane a lavorare per aiutare la madre rimasta vedova: disegnava cravatte di seta per la fiorente industria tessile locale. Appassionato di calcio, riuscì a entrare nelle giovanili del Como grazie alla sua straordinaria abilità e nel 1962 passò al Genoa, dove esplose la sua stella: nel 1964 fu acquistato dal Torino per 300 milioni di lire, cifra record all’epoca. Il suo soprannome, “farfalla granata”, si riferisce alla maestosa capacità di volare leggero sul campo, senza seguire uno schema precostituito, diventando imprevedibile con la sua raffinata tecnica (granata è il colore della maglia del Torino). Fu uno dei primi personaggi del calcio che si fece conoscere anche fuori dal campo: rifiutata la residenza offertagli al Torino, nella città della Mole decise di vivere in centro (dove all’epoca abitavano gli operai), in una mansarda bohèmienne dove potesse esprimere il suo estro artistico. Oltre a continuare a disegnare per se stesso gli abiti (che poi faceva confezionare da un sarto), amava dipingere ed era un carattere molto anticonformista e ribelle, in un ambiente, quello del calcio, decisamente grigio e omologato (com’è del resto anche oggi: i numerosi “ribelli” del calcio seguono spesso un canone conformista e ripetitivo). Viveva inoltre con una ragazza separata, la polacca Cristiana Uderstadt e portava i capelli lunghi: tutti comportamenti che destavano scandalo.
Nell’ottobre 1967, Meroni fu investito all’età di 24 anni da un’auto dopo una partita e morì poche ore dopo. Ancora oggi, ci sono tifosi del Torino che gli recano omaggio, nel punto dove morì, dopo ogni vittoria della squadra.

Elsa Schiaparelli

Elsa SchiaparelliElsa Schiaparelli nasce a Roma nel 1890 da una famiglia aristocratica e intellettuale del Piemonte. La famiglia Schiaparelli può contare celebri astronomi, archeologi, paleografi e lo stesso padre di Elsa è professore di lingua e letteratura araba all’Università di Roma.
Avendo un animo vivace e non potendo fare l’attrice perché considerato un mestiere povero, Elsa Schiaparelli pubblica un libro di poesie che le costa il trasferimento in un convento svizzero. In seguito si trasferisce a Londra e poi a New York dove sposa un conte che subito dopo lascia, restando sola con la figlia malata di poliomielite.
A New York però entra in contatto con l’ambiente surrealista e dadaista: Man Ray e Michel Duchamp soprattutto.
Nel 1922 si trasferisce a Parigi e qui rimane affascinata dal mondo della moda. Le sue prime creazioni avvengono nel suo appartamento, per poi investire in un vero e proprio atelier.
I suoi abiti sono in grado sia di rivolgersi al grande pubblico, sia di presentarsi come vere e proprie creazioni surrealiste. Celebri sono il suo cappello-scarpa, disegnato da Salvador Dalì, abiti in vetro e vestiti in rosa-shocking, il colore inventato dalla stessa Schiaparelli.
Contrapposta più volte alla stilista Coco Chanel, Elsa Schiaparelli ne ha sempre condiviso l’immagine di donna indipendente e libera. E nel suo caso anche artista.

Anna Piaggi: la regina della moda

Anna Piaggi: la regina della modaAnna Piaggi nasce a Milano nel 1931. Inizia la sua carriera come traduttrice di romanzi e interprete per poi dedicarsi sempre di più alla moda. Il suo matrimonio con il celebre fotografo della moda Alfa Castaldi e la collaborazione con lui, la porta al centro di quel mondo che non aveva ancora l’importanza che ha oggi.
Grazie alla sua grande conoscenza della storia della moda, alla sua preparazione e alla sua abilità espositiva, Anna Piaggi definisce e forma il mestiere della redattrice di moda.
Con lei acquista forza ed espressione quello che viene conosciuto come Made in Italy, e sempre lei è la prima ad aprire le porte al vintage, prima ancora che nascesse questo concetto. Infatti Anna Piaggi è stata una collezionista di vestiti, arrivando a possedere migliaia di abiti, scarpe e cappelli che includevano capi d’abbigliamento degli ultimi 200 anni. Come ha scritto una volta: “spendo meno a vestirmi nelle case d’asta italiane che nelle grandi maison di Parigi”.
Ma non si limita a scrivere e collezionare, Anna Piaggi incarna la moda. Con i suoi capelli blu, il trucco bianco con le gote macchiate di rosso, il contorno occhi azzurro o nero, le labbra rosse, abiti stravaganti e cappelli eccentrici, diventa un oracolo vivente della moda, in grado di dare visibilità, linguaggio e ispirazione a molti esperti del settore. Interprete e autrice dei tempi, musa e artista per molti stilisti.
Oltre ai suoi migliaia di editoriali scritti in più di 50 anni di carriera, in vita ad Anna Piaggi vengono dedicati libri e mostre in tutto il mondo.
Una volta le hanno chiesto quale altra carriera avrebbe potuto seguire, e prontamente Anna Piaggi ha risposto: “Un nuovo tipo di regina. E’ la teoria della regalità che sogno. Amo l’atmosfera, gli abiti… non mi interessano i soldi, solo lo stile e il potere. La mia natura è sempre stata attratta dal superficiale”.

Carlo e Nello Rosselli

Carlo e Nello Rosselli sono stati due esponenti del socialismo italiano. Nati nel 1899 (Carlo) e nel 1900 (Nello), hanno rappresentato per il socialismo una risorsa di grande importanza, perché, con anticipo di alcuni decenni rispetto all’evoluzione del socialismo europeo, hanno prefigurato un modello di socialismo non marxista, ispirato al laburismo inglese, che tenesse conto dei principi e delle regole della democrazia liberale. Carlo Rosselli scrisse queste idee nel suo libro Socialismo liberale, scritto durante il confino a Lipari, cui fu costretto dal fascismo. Notevole fu il rapporto dei due fratelli con alcune delle figure più illuminate della sinistra italiana, da Piero Calamandrei a Gaetano Salvemini, da Ferruccio Parri a Sandro Pertini, da Ernesto Rossi a Filippo Turati. Perseguitati dal fascismo, riuscirono a fuggire a Parigi, dove viveva una colonia di espatriati italiani che fondò il movimento di Giustizia e Libertà: Carlo vi giunse nel 1929, Nello nel 1937. Il 9 giugno del 1937, Carlo e Nello Rosselli furono assassinati da alcuni militanti della Cagoule, il movimento fascista francese, su probabile mandato dei servizi segreti italiani.

Rossella Falk

Rossella Falk è stata forse la più grande attrice teatrale del Dopoguerra in Italia. Nata a Roma nel 1926 con il nome di Antonia Falzacappa, ha esordito subito con i grandi autori del teatro italiano e internazionale. Il suo nome, nell’immaginario di ogni italiano, è legato alle mirabili interpretazioni, nei migliori teatri del Belpaese, di Luigi Pirandello, autore che la accompagnerà in tutta la sua carriera. Ha però recitato anche in spettacoli di Tennesse Williams, Diego Fabbri, Carlo Goldoni, Jean Cocteau, Anton Cechov, Henrik Ibsen. E’ morta nel 2013, lasciando un vuoto difficilmente colmabile nel mondo dello spettacolo.
Qui la vediamo in Sei personaggi in cerca d’autore, di Luigi Pirandello.