Vorrei ma non posto

“Vorrei ma non posto” è un brano cantato dai rapper J-Ax e Fedez, con la partecipazione di John Frusciante come chitarrista. La canzone è stata una delle più trasmesse dalle radio dell’estate 2016 e il video tra i più visti in Italia. Le parole raccontano in modo ironico il fenomeno dei social network nella nostra vita: dalla fashion-blogger Chiara Ferragni, al leader della destra Salvini, al sexting di una minorenne, a Groupon. L’unica via per resistere è, appunto, non pubblicare certi post.

J-Ax e Fedez

Io vi chiedo pardon
ma non seguo il bon ton
è che a cena devo avere sempre in mano un i-Phone.
Il cane di Chiara Ferragni ha il papillon di Vouitton
ud un collare con più glitter di una giacca di Elton John.
Salvini sul suo blog ha scritto un post
dice che se il mattino ha l’oro in bocca si tratta di un Rom.
Sono un malato del risparmio
per questo faccio un po’ di terapia di Groupon.

Poi, lo sai, non c’è
un senso a questo tempo che non dà
il giusto peso a quello che viviamo,
ogni ricordo è più importante condividerlo
che viverlo:
vorrei ma non posto.

E ancora un’altra estate arriverà
e compreremo un altro esame all’università
e poi un tuffo nel mare
nazional popolare,
la voglia di cantare tanto non ci passerà.

E come faranno i figli a prenderci sul serio
con le prove che negli anni abbiamo lasciato su Facebook:
papà che ogni weekend era ubriaco perso
e mamma che lanciava il reggiseno a ogni concerto,
che abbiamo speso un patrimonio
impazziti per la moda, Armani-comio.
L’iPhone ha preso il posto di una parte del corpo
e infatti si fa gara a chi ce l’ha più grosso

È nata nel Duemila e ti ha detto nel ’98
e che i diciotto li compie ad agosto,
mentre guardi quei selfie che ti manda di nascosto
e pensi: “Purtroppo, vorrei ma non posto”.

E se lei t’attacca un virus
basta prendersi il Norton,
tutto questo navigare senza trovare un porto,
tutto questo sbattimento per far foto al tramonto
che poi sullo schermo piatto non vedi quanto è profondo.

Poi, lo sai, non c’è
un senso a questo tempo che non dà
il giusto peso a quello che viviamo,
ogni ricordo è più importante condividerlo
che viverlo:
vorrei ma non posto.

E ancora un’altra estate arriverà
e compreremo un altro esame all’università
e poi un tuffo nel mare
nazional popolare,
la voglia di cantare tanto non ci passerà.

Quando il termometro va a rosso
(Che caldo fa)
ti togli i vestiti di dosso
(Sei una webstar)
poi mangi il tuo gelato,
fai le facce porno,
tu non sai quanto soffro:
vorrei ma non posto.

E ancora un’altra estate arriverà
e compreremo un altro esame all’università
e poi un tuffo nel mare
nazional popolare,
la voglia di cantare tanto non ci passerà.

Cigno nero

“Cigno nero” è una canzone del rapper Fedez del 2013. Fedez è un rapper che riscuote molto successo tra i giovani. In questo brano collabora anche Francesca Michielin.

Cigno nero

Il tuo cuore batte a tempo,
ritmo nuovo mai sentito,
e da quelo poco che l’ascolto
è già il mio pezzo preferito.
Mangio merda da vent’anni,
ma non perdo l’appetito
poi mi fanno pure fare la scarpetta con il dito.
Labbra gusto di fumo
mischiate col Pampero
rende la testa pesante,
ma il cuore più leggero
e tu sei il cigno nero
stanco di seguire il branco,
e il cuore grande come il sole
ma freddo come il marmo
né giovani nè grandi
nel cuore piove grandine.
Stasera niente alcol
voglio bere le mie lacrime
e una crepa sopra il petto
che diventa una voragine
al quale non puoi fare le iniezioni di collagene,
io sono senza scrupoli e tu sei senza carattere.
Togliamoci i vestiti ma teniamoci le maschere,
se mi fissi bene non vedrai i miei occhi sbattere,
sogno ad occhi aperti perdo l’uso delle palpebre

La lacrima che brucia
il vento la consuma,
il nero che mi sporca
tanto poi si lava
e tutto ciò che ho perso
io lo perdo ancora,
mi tengo dentro il vuoto
che di te mi resta.

E a cosa servirebbe dirci che ci siamo amati
tanto quando esce il disco ci saremo già lasciati
godiamoci il momento perché prima o poi finisce
l’amore spesso prende ma poi non restituisce
io sto ancora aspettando il cuore che gli ho dato in prestito
se la vita insegna io sono un alunno pessimo
è come se facessimo una gara
è un inizio lungo ma alla fine non è poi così lontana
già, sei bella e dannata
la metà mancata di una mela avvelenata
e io cerco il sollievo in una dose di veleno
chi è stato allattato da chi ha le serpi in seno
la consapevolezza che non c’è certezza
vieni stammi vicina, sì ma a distanza di sicurezza
io ti ho dato un dito invece tu mi hai preso il cuore
e sono sempre stato incline agli sbalzi d’amore

La lacrima che brucia
il vento la consuma
il nero che mi sporca
tanto poi si lava
e tutto ciò che ho perso
io lo perdo ancora
mi tengo dentro il vuoto
che di te mi resta

E il tuo nome è stato scritto a matita
per poterti cancellare una volta finita
tra me e te sai
sei l’errore più bello della mia vita
il tuo nome è stato scritto a matita
per poterti cancellare una volta finita
tra me e te sai
sei l’errore più bello della mia vita

La lacrima che brucia
il vento la consuma
il nero che mi sporca
tanto poi si lava
e tutto ciò che ho perso
io lo perdo ancora
mi tengo dentro il vuoto
che di te mi resta