Piove

Pioggia“Piove” è una bella canzone di Alex Britti del 2009. Il brano ripropone il paragone tra la pioggia che scende e l’anima che soffre. E soffre per un amore che è sbiadito, per un agosto lontano, si prova un po’ a dimenticare. Ma tu mi vuoi ancora bene?

Piove
sui monti e sulle scale,
su petali e parole,
sul cuore mio che batte.
Piove sui poveri soldati,
sui campi abbandonati e sulla mia città.

Piove
e mentre guardo il mare
ripenso alle parole
che mi hai lasciato scritte.
Provo
un po’ a dimenticare
infatti guardo il mare e non ci penso più.

Agosto sembra ormai lontano,
ma io sono vicino
a dove ti incontravo.
Semplice vestita in modo semplice
sei diventata complice e non ti scordo più…

Piove,
adesso come prima sto nella mia cucina
che mi preparo un pesce.
Cuoce lentamente il sugo
e nel frattempo annego
e non ci penso più.

Agosto è ancora nei miei sensi,
ma tu cosa ne pensi?
Mi vuoi ancora bene?
Indice di una vita semplice,
sei diventata complice ma non ti fidi più.

Chissà dove sarai adesso
dov’è tutto quel sesso,
quel caldo, quel sudore…
Chissà se ancora pensi al mare
al caldo da morire
che non si sente più..
Chissà se agosto è ancora nostro,
se ancora splende il sole
o poi magari piove.
Chissà se mai la frustrazione
diventa un’emozione
così non piove più.

Piove,
sui banchi della scuola
su ogni mia parola che non riesco a dire,
provo un po’ a dimenticare,
infatti guardo il mare
e non ci penso più…

Mi piaci

L’amore, l’amore! Non sempre l’amore è vissuto in modo senza problemi, no? In questa canzone del 1999 Alex Britti parla di una storia complicata in modo divertente. Ci sono gli stereotipi della donna esigente e rompiscatole, della suocera odiosa e dell’uomo ingenuo. Il brano ha segnato tutta l’estate del ’99.

Cosa vorresti per regalo
da trovare sotto il letto?
Un regalo eccezionale
o qualche frase che ho già detto?
Come quella volta in treno
che guardavi dal finestrino
t’ho vista e avvicinandomi
cominciai a fare il cretino.
Che ore sono? quanti anni hai?
davvero sei di Milano?
Ho una zia che vive a Brescia,
certe volte il mondo è strano!
Cosa vorresti che dicessi
adesso che ci frequentiamo?
T’accontenti di “ti voglio bene”
oppure vuoi proprio “ti amo”?
T’ho comprato un cagnolino
che abbaiava raramente
ma da quando sta con te
si è già mangiato tanta gente.
Lo sapevo che eri strana però
non capivo quanto
e da quando stiamo insieme,
due, tre, quattro volte ho pianto.
Cosa vorresti ma mangiare?
Siamo andati al ristorante,
sembra non ti piaccia niente,
eppure di cose ne hanno tante.
Allora siamo andati al mare,
così almeno ti rilassi,
e invece è troppo caldo, così anche lì mi stressi.
Andiamo via ti prego,
andiamo a casa, ti farò impazzire,
ma poi sei troppo stanca
hai mal di testa e vai a dormire.
Però mi piaci … mi piaci …
che ci posso fare? Mi piaci!
E siamo usciti con gli amici tuoi,
almeno sei contenta,
siamo andati in birreria,
quattro chiacchiere e una pinta.
Ma anche lì, neanche a farlo apposta,
hai avuto da ridire perché la musica era troppo alta,
hai chiamato il cameriere: “questo posto mi fa schifo
guarda un po’ che serataccia!”
lui ovviamente si è incazzato
e ha dato a me un cazzotto in faccia.
Però mi piaci … mi piaci …
che ci posso fare? Mi piaci.
Mi hai convinto che tua madre
si sentiva troppo sola:
“viene a stare un po’ da noi
che una settimana vola”
e così son due anni che mi stressa ogni mattina,
dice che lo fa per noi e alle 5 è già in cucina
che prepara non so cosa gli dirà quella sua testa.
Son due anni di tortura,
dice “vado” e invece resta.
Però mi piaci … mi piaci …
che ci posso fare? Mi piaci.
Cosa vuoi che dica, c’ho creduto veramente,
eri bella come il sole,
il resto non contava niente.
Però adesso hai esagerato, ci ho pensato di nascosto,
anche il sole a volte brucia
e accanto a me non c’è più posto.
Ma perché quel giorno che t’ho vista
fui così cretino?
Se potessi tornare indietro
ti butterei dal finestrino …
Però mi piaci … mi piaci …
che ci posso fare? Mi piaci.

Immaturi

Questa canzone è l’ultimo lavoro discografico di Alex Britti ed è anche la colonna sonora del film “Immaturi” uscito da pochi giorni nelle sale cinematografiche italiane. Il film, con Ambra Angiolini e Raul Bova, parla di un gruppo di quarantenni, ex compagni di liceo, che si trovano a sostenere di nuovo dopo 20 anni l’esame di maturità.

E’ difficile accettare
Avventure già vissute
Ma infondo è questa vita
Che è piena di sorprese
Quei ricordi ormai sbiaditi
Di ecoli prepotenti
Come se nulla fosse
Ritornano tra i denti

Se gli esami non finiscono
Non cambiano le attese
E nei giorni che ci aspettano
Centomila candele accese
Che si spengono in un secondo
Non appena le vuol soffiare
C’è qualcosa che ci spinge
E’ difficile cambiare

E per quelli come noi
Che si sentono insicuri
C’è soltanto una risposta
A volte siamo un pò immaturi
Come il sole verso l’alba
Che fa luce ma non scalda
Immaturi

Noi che andiamo contro vento
Ma che in fondo il vento non ci sfiora mai
E’ difficile arrivare
Puntuali di mattina
Quando la notte è lunga
E il freddo ci consuma
Ci consuma questa vita
Che ci illumina d’immenso
C’è una stella da raggiungere
E sennò non ha più senso

Solo una volta (o tutta la vita)

Questa canzone è contenuta nel primo album di Alex Britti, “It.pop”. In Italia è diventata il tormentone musicale nell’estate del 1998 e ha avuto molto successo anche in altri paesi tra cui Spagna e Francia. In Spagna il cantante spagnolo Sergio Dalma ha realizzato una cover della canzone intitolata “Solo una vez” cantata anche in coppia con lo stesso Britti.

C’era la luna, c’erano le stelle,
c’era una nuova emozione sulla pelle,
c’era la notte, c’erano i fiori,
anche al buio si vedevano i colori,
c’era la voglia di stare ancora insieme,
forse per gioco comunque ci viene,
andare in giro mano nella mano,
e raccontarci che per noi il mondo è strano.
C’era una volta o forse erano due,
c’era una mucca, un asinello e un bue,
c’era una notte con una sola stella,
però era grande luminosa e bella
e se ci va magari andiamo al mare,
così nell’acqua potremo sguazzare
e poi nuotare, fare il morto a galla,
controlleremo se la luna è ancora gialla;

e mentre gli altri ancora dormono,
magari sognano di noi,
e mentre il cielo si schiarisce,
noi guarderemo stanotte che finisce.

Il tempo va, passano le ore
e finalmente faremo l’amore
solo una volta o tutta la vita,
speriamo prima che l’estate sia finita.

Il tempo va, passano le ore,
vorrei poter non lavare l’odore,
di questa notte ancora da capire,
però peccato che dovrà finire.

Se tutto passa, tutto è già passato,
peccato che non l’ho ancora capito,
anche se non sei più tra le mie dita,
stanotte la ricorderò tutta la vita;
e se domani sentirò la tua mancanza
sarà perché non ho più cielo nella stanza,
avrò una foto per ricordare
di quanto quella notte ti potevo dire.

Il tempo va, passano le ore
e finalmente faremo l’amore
solo una volta o tutta la vita,
speriamo prima che l’estate sia finita.

Il tempo va, passano le ore,
vorrei poter non lavare l’odore,
di questa notte ancora da capire,
però peccato che dovrà finire.

Se non ho più parole nel cassetto,
una poesia che non ho mai detto,
un’avventura da ricordare,
quando non avrò più niente da dire,
quando andrò a piedi per strada,
comunque sia comunque vada,
ogni volta che tornerà al mare,
avrò qualcosa da ricordare.

Il tempo va, passano le ore
e finalmente faremo l’amore
solo una volta o tutta la vita,
speriamo prima che l’estate sia finita.

Il tempo va, passano le ore,
vorrei poter non lavare l’odore,
di questa notte ancora da capire,
però peccato che dovrà finire.

Una su un milione

Bimbi“Una su un milione” è una canzone di Alex Britti del 2000. Alex Britti è un cantante e chitarrista romano; in un primo momento intraprende la carriera da chitarrista blues e solo successivamente, nel 1998, esce col suo primo disco pop dal titolo “It.Pop”. Di sé e della sua musica ha detto: “Suonavo il blues, il jazz qualche volta mi assaliva di nascosto. Però per i cantautori c’era sempre posto…ed anche se il mio suono può sembrarvi strano, io faccio il pop italiano”.

Accettami così, ti prego non guardare, nella mia testa c’è un mondo da ignorare
voglio che tu sia mia complice discreta, accettami e sarai la mia bambola di seta
accettami e vedrai, andremo fino in fondo, non pensare a cosa è giusto e cosa sta cambiando
andiamo al polo nord o al sud se preferisci, accettami ti prego dimmi che ci riesci
non ho detto mai d essere perfetto, se vuoi ti aiuto io a scoprire ogni mio difetto
se ne trovi di più, ancora mi sta bene, basta che restiamo ancora così insieme
amo amo è qualcosa che si muove su e giù per lo stomaco più freddo della neve
amo amo è un buco alla ciambella, la sua dolcezza effimera la rende così bella
accettami e vedrai, insieme cresceremo, qualche metro in più e il cielo toccheremo
più alti dei giganti, più forti di godzilla, faremo una crociera su una nave tutta gialla
andremo su un’isola che sembra disegnata, con colori enormi e un mare da sfilata
per quanto mi riguarda ho fatto già il biglietto,
ti prego non lasciarlo accanto a un sogno in un cassetto
amo amo è qualcosa di speciale, su e giù per lo stomaco è come un temporale
amo amo è il sugo sulla pasta finché non è finito non saprò mai dire basta
amo amo è un dono di natura perché la nostra storia non è solo un’avventura
amo amo è una semplice canzone e serve a me per dirti che sei una su milione.