Pianto antico

AlberelloL’albero a cui tendevi
la pargoletta mano,
il verde melograno
da’ bei vermigli fiori
nel muto orto solingo
rinverdì tutto or ora,
e giugno lo ristora
di luce e di calor.
Tu fior de la mia pianta
percossa e inaridita,
tu de l’inutil vita
estremo unico fior,
sei ne la terra fredda,
sei ne la terra negra;
né il sol piú ti rallegra
né ti risveglia amor.

di Giosuè Carducci

San Martino

“San Martino” è una celebre poesia di Giosuè Carducci (1835-1907), il primo italiano a vincere un Premio Nobel, nel 1906. Oltre al testo, vi presentiamo la poesia in due versioni, completamente differenti. La prima, recitata dall’attore Nando Gazzolo:

La nebbia agli irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;

ma per le vie del borgo
dal ribollir de’ tini
va l’aspro odor dei vini
l’anime a rallegrar.

Gira su’ ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
su l’uscio a rimirar

tra le rossastre nubi
stormi d’uccelli neri,
com’esuli pensieri,
nel vespero migrar.

Nebbia

La seconda versione di “San Martino” è una canzone che ha spopolato tra gli studenti delle scuole medie e superiori negli anni novanta. La canta Fiorello, ora celebre showman, allora agli esordi della sua carriera come imitatore e cantante.