Una chiesa particolare

ChiesaChi volesse passeggiare lungo Corso XXII Marzo, a Milano, verso la fine del corso, ai confini con la circonvallazione esterna, si imbatterebbe in un edificio piuttosto curioso. Una chiesa, ma una chiesa del tutto particolare. Quella che adesso ospita la parrocchia del Preziosissimo Sangue di Gesù è una costruzione con una storia alquanto originale e, sotto certi aspetti, buffa.

La data esatta di costruzione dell’edificio è ancora discussa e incerta. Siamo però sicuri che dal 1695 i Gesuiti vi si trasferirono e lo adibirono a casa per gli esercizi spirituali. Nominarono la costruzione scena aurea, nome dal quale probabilmente deriva Senavra, termine con cui i milanesi hanno chiamato l’edificio per oltre due secoli e mezzo. Quando nel 1773 la Compagnia di Gesù fu soppressa, Maria Teresa d’Austria decise di devolvere l’edificio all’Ospedale Maggiore (oggi sede dell’Università Statale), che lo trasformò in manicomio. A dire il vero, non furono solo i pazzi a essere ricoverati alla Senavra: qualcuno sostiene che vi finì anche qualche oppositore politico dell’imperatrice, ma sono dicerie.

Nella seconda metà dell’Ottocento il manicomio ospitava oltre cinquecento (presunti) pazzi. Un numero eccessivo per una struttura relativamente piccola. A fine secolo, con la costruzione a Mombello del manicomio provinciale di Milano, la Senavra fu riconvertita in ricovero per gli anziani e, durante la guerra, anche per i sinistrati (senzatetto a causa dei bombardamenti). Il degrado dell’edificio, che si riverberava sull’intera zona, indusse il parroco della chiesa di Santa Maria del Suffragio (poco distante dalla Senavra) a chiedere al Comune la trasformazione dei locali del ricovero in chiesa. La chiesa provvisoria, in attesa della risistemazione dell’edificio principale, fu benedetta nel 1957 dal Cardinale Gian Battista Montini, il futuro papa Paolo VI, ed affidata alla cura del parroco don Giovanni.

Ancora oggi permane nel dialetto milanese il ricordo del passato dell’attuale chiesa: L’è vun della Senavra («è uno della Senavra») significa «è un matto del manicomio».





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