Ovunque proteggi

Uomo “Ovunque proteggi” è una bellissima canzone di Vinicio Capossela del 2006. Il brano è una dolce preghiera all’amata, in una storia che è finita ma di un amore che dura. E il cantante chiede che il suo cuore venga protetto in attesa che ritorni l’incanto. Anche se il troppo è per poco e non basta ancora ed è una volta sola…

Non dormo, ho gli occhi aperti per te.
Guardo fuori e guardo intorno:
com’è gonfia la strada di polvere e vento
nel viale del ritorno.

Quando arrivi, quando verrai per me,
guarda l’angolo del cielo
dov’è scritto il tuo nome:
è scritto nel ferro
nel cerchio di un anello.

E ancora mi innamora
e mi fa sospirare così
adesso e per quando tornerà l’incanto…

E se mi trovi stanco,
se mi trovi spento,
se il meglio è già venuto
e non ho saputo
tenerlo dentro me…

I vecchi già lo sanno il perché,
e anche gli alberghi tristi,
che il troppo è per poco e non basta ancora
ed è una volta sola.

E ancora proteggi la grazia del mio cuore,
adesso e per quando tornerà l’incanto.
L’incanto di te
di te vicino a me.

Ho sassi nelle scarpe
e polvere sul cuore,
freddo nel sole
e non bastan le parole.

Mi spiace se ho peccato,
mi spiace se ho sbagliato,
se non ci sono stato,
se non sono tornato.

Ma ancora proteggi la grazia del mio cuore,
adesso e per quando tornerà il tempo.
Il tempo per partire,
il tempo di restare,
il tempo di lasciare,
il tempo di abbracciare.

In ricchezza e in fortuna,
in pena e in povertà,
nella gioia e nel clamore,
nel lutto e nel dolore,
nel freddo e nel sole,
nel sonno e nell’amore.

Ovunque proteggi la grazia del mio cuore.
Ovunque proteggi la grazia del tuo cuore.

Ovunque proteggi,
proteggimi nel male.
Ovunque proteggi la grazie del tuo cuore.

Con una rosa

Rosa“Con una rosa” è una stupenda canzone cantata da Vinicio Capossela. Di grande poesia e senibilità, il brano è uscito nel 2000 nell’album “Canzoni a manovella”. Il testo è un gioco sensuale tra due amanti che fissano un incontro. La rosa che li accompagna è il pretesto per esprimere le tante difficoltà di amare.

Con una rosa hai detto
“vienimi a cercare,
tutta la sera io resterò da sola.
Ed io per te…
muoio per te”.
Con una rosa sono venuto a te.

Bianca come le nuvole di lontano,
come una notte amara passata invano,
come la schiuma che sopra il mare spuma…
Bianca non è la rosa che porto a te.

Gialla come la febbre che mi consuma,
come il liquore che strega le parole,
come il veleno che stilla dal tuo seno…
Gialla non ? la rosa che porto a te.

Sospirano le rose, nell’aria spirano
petalo a petalo mostrano il color…
Ma il fiore che da solo cresce nel rovo,
rosso non è l’amore,
bianco non è il dolore,
il fiore solo è il dono che porto a te.

Rosa come un romanzo di poca cosa,
come la resa che affiora sopra al viso,
come l’attesa che sulle labbra pesa…
Rosa non è la rosa che porto a te.

Come la porpora che infiamma il mattino,
come la lama che scalda il tuo cuscino,
come la spina che al cuore si avvicina…
rossa così è la rosa che porto a te.

Lacrime di cristallo l’hanno bagnata,
lacrime e vino versate nel cammino,
goccia su goccia, perdute nella pioggia.
Goccia su goccia le hanno asciugato il cuor.

Portami, allora portami il più bel fiore,
quello che duri più dell’amor per sé:
il fiore che da solo non specchia il rovo,
perfetto dal dolore,
perfetto dal suo cuore,
perfetto dal dono che fa di sé.

Cos’è l’amore

BimbiVi siete mai chiesti “Che cos’è l’amore”? Ecco cosa ne pensa Vinicio Capossela, cantautore di origine irpina ma nato in Germania, un talento scoperto anni fa da Francesco Guccini. Il brano è un susseguirsi di immagini.

Che cos’è l’amor
chiedilo al vento
che sferza il suo lamento sulla ghiaia
del viale del tramonto
all’ amaca gelata
…che ha perso il suo gazebo
guaire alla stagione andata all’ombra
del lampione san soucì

che cos’è l’amor
chiedilo alla porta
alla guardarobiera nera
e al suo romanzo rosa
che sfoglia senza posa
al saluto riverente
del peruviano dondolante
che china il capo al lustro
della settima Polàr

Ahi, permette signorina
sono il re della cantina
volteggio tutto crocco
sotto i lumi
dell’arco di San Rocco
ma s’appoggi pure volentieri
fino all’alba livida di bruma
che ci asciuga e ci consuma

che cos’è l’amor
è un sasso nella scarpa
che punge il passo lento di bolero
con l’amazzone straniera
stringere per finta
un’estranea cavaliera
è il rito di ogni sera
perso al caldo del pois di san soucì

Che cos’è l’amor
è la Ramona che entra in campo
e come una vaiassa a colpo grosso
te la muove e te la squassa
ha i tacchi alti e il culo basso
la panza nuda e si dimena
scuote la testa da invasata
col consesso
dell’amica sua fidata

Ahi, permette signorina
sono il re della cantina
vampiro nella vigna
sottrattor nella cucina
son monarca e son boemio
se questa è la miseria
mi ci tuffo
con dignità da rey

Che cos’è l’amor
è un indirizzo sul comò
di unposto d’oltremare
che è lontano
solo prima d’arrivare
partita sei partita
e mi trovo ricacciato
mio malgrado
nel girone antico
qui dannato
tra gli inferi dei bar

Che cos’è l’amor
è quello che rimane
da spartirsi e litigarsi nel setaccio
della penultima ora
qualche Estèr da Ravarino
mi permetto di salvare
al suo destino
dalla roulotte ghiacciata
degli immigrati accesi
della banda san soucì

Ahi, permette signorina
sono il re della cantina
vampiro nella vigna
sottrattor nella cucina
Son monarca son boemio
se questa è la miseria
mi ci tuffo
con dignità da rey
Ahi, permette signorina
sono il re della cantina
volteggio tutto crocco
sotto i lumi dell’arco di San Rocco
Son monarca son boemio
se questa è la miseria
mi ci tuffo
con dignità da rey