Buona vita

Mano“Buona vita” è una canzone di Ornella Vanoni del 2007, tratta dall’album “Una bellissima ragazza”. Il brano è un messaggio positivo che la cantante ha dedicato alla sua nipotina: è un invito ad amare e ad apprezzare la bellezza, al rispetto degli altri e a considerare che anche la notte passa.

Tenera è l’infanzia,
tempo d’innocenza,
vita della mia vita
ti parlerò col cuore
di quel che c’è e non ha ragione.

Vivi sempre con passione,
rispetta le persone
e l’amore per te stessa
difendilo, non farlo maltrattare,
tu rischia ma rimani uguale.

Che sia buona vita,
che sia buono il tempo,
canti canti il vento,
finché notte sia finita.

Che sia buona vita,
che sia buono il tempo,
canti canti il vento,
che il tuo sogno prenda vita.

E siamo fatti di tutto,
di zucchero e di sale,
di pioggia e fango asciutto,
di scivoli e di scale,
di gioni vuoti e carnevale.

E c’è bellezza in ogni cosa,
e l’arte è aria pura
e ovunque musica si posa
ricorda che c’è un fuoco in ogni voce melodiosa…

Che sia buona vita,
che sia buono il tempo,
canti canti il vento,
finché notte sia finita.

Che sia buona vita,
che sia buono il tempo,
canti canti il vento,
che il tuo sogno prenda vita.

La tua piccola mano,
rosa stella marina,
con fiducia si posa,
è un soldino
in questa grande mano,
io lo conserverò al sicuro.

Che sia buona vita…

Vai Valentina

Donna“Vai Valentina” è una bella canzone di Ornella Vanoni del 1981. Il brano è contenuto nell’album “Duemilatrecentouno parole” e racconta l’innocenza in persona, Valentina, che vive l’amore e la passione fino a soffrirne ma subito pronta a ricominciare ad amare.

Ohi, valentina,
gambe lunghe per ballare.
Oh, Valentina,
ogni ballo un grande amore.
Cocca, polpa di albicocca
che ti dà con tutto il cuore.
Oh, Valentina,
che prima gioca e poi ci muore.

E’ Valentina
tutta occhi come il mare,
tutta bambina,
e tutta seni da torturare,
ora dice che lavora
e che ci ha messo una croce su:
no, Valentina
non ti riconosco più!

Corri, corri come un gatto
dal tuo letto alla fantasia,
corri come la tua amica matta
dalla luna a una nuova bugia,
e corri, corri come corre il vento,
che se la gonna te la strappa una spina…
ahi, Valentina
è una rosa o chi lo sa?
Vai Valentina,
ma che differenza fa?
E allora corri, corri come un ladro,
che ha rubato un libro di poesie,
corri, corri che ti manca un metro
per salvare le tue unghie e le mie,
e allora corri, corri, corri, corri
che se la pelle te la strappa una spina…
ahi, Valentina,
pensa che era naturale,
era un ti amo,
una carezza venuta male.

L’altra mattina l’ho trovata in un caffè,
lacrime calde
su tre fette di saint’honoré.
Vedi, vedi che sorridi?
Che non si impara a far l’amore,
no, Valentina
con la tessera del dolore.

E allora corri come una gazzella,
che non vuol finire in mezzo ai trofei,
corri, corri che ti basta un nulla
per salvare i tuoi segreti e i miei,
e allora corri, corri come il vento,
che se la gonna te la strappa una spina…
ahi, Valentina,
è una rosa o chi lo sa?
Vai, Valentina,
ma che differenza fa?
E allora corri, corri come un sogno
fuori strada e fuori sintonia,
corri, corri come corre il tempo,
che ti dà un minuto e dopo va via,
e corri, corri come corre il lampo
che se la pelle te la strappa una spina…
ahi, Valentina,
pensa che era naturale,
era un ti amo,
una carezza venuta male.

Corri, corri come corre il lampo
che se la pelle te la strappa una spina…
ahi, Valentina,
non è il dramma che pensi tu:
era un ti amo
e dopo non ti amo più.

Senza paura

Senza paura“Senza paura” è una canzone brasiliana cantata da Ornella Vanoni, qui in coppia con Fiorella Mannoia, e scritta da Vinicius de Moraes, Toquinho e Sergio Bardotti. Il brano di questa versione è uscito nell’album “Più di me” del 2008. La canzone è un invito a vivere le esperienze forti della nostra vita senza alcun timore.

Ma come fai quando sei bambino
a prendere coraggio e fede nel destino
se papà ti mette per castigo al buio,
poi di notte a letto:
“zitto che c’è il lupo!”
“zitto che c’è il lupo!”
“zitto che c’è il lupo!”.
E la mamma dice:
“chiamo l’uomo nero!
Chiamo il babau, ti mangia tutto interon
nella notte scura ti fa la puntura,
ti fa la puntura, ti fa la puntura!”.
Ma passa per il buio senza paura!
Ma passa per il buio senza paura!
Poi all’improvviso ti arriva l’età
di amare follemente l’uomo che non va,
non c’è via d’uscita, né di qua né di là,
tuo padre griderà, tua madre pregherà
tua madre pregherà, tua madre pregherà.
L’amante poi si butta giù dal fabbricato,
perché quello che è facile diventa complicato,
dato che la vita è dura.
Che la vita è dura.
Che la vita è dura.
Ma passa per l’amore senza paura!
Ma passa per i’amore senza paura!

Il pericolo c’è e fa parte del gioco,
tu non farci caso sennò vivi poco,
tieni sempre duro, comincia di nuovo.
Comincia di nuovo.
Comincia di nuovo.
Anche per la strada tu stai rischiando,
stai soprappensiero, stai rimuginando,
passa la vettura della spazzatura
ed il conducente aumenta l’andatura.
Aumenta l’andatura.
Aumenta l’andatura.
Ma va per la tua strada senza paura!
Ma va per la tua strada senza paura!

Ed un bel giorno di qualunque settimana…
Ed un bel giorno di qualunque settimana
battono alla porta, battono alla porta:
è un telegramma, lei ti sta chiamando.
E’ un telegramma, lei ti sta chiamando.
Per uno viene presto, per l’altro tardi…
Comunque presto o tardi, tranquilla e sicura,
viene senza avviso, viene e ti cattura.
Viene e ti cattura.
Viene e ti cattura.
Ma va passa per la morte senza paura!
Ma va passa per la morte senza paura!
Ma va passa per la morte senza paura!
Ma passa per il buio senza paura!

Una ragione di più

Ornella Vanoni“Una ragione di più” è una bellissima canzone di Ornella Vanoni scritta insieme a Mino Reitano nel 1969. Il brano è un addio da parte di una donna stanca che non accetta più questa storia d’amore. Ma nel momento in cui se ne va c’è la consapevolezza che la decisione è dura da portare avanti.

Sai, c’è una ragione di più
per dirti che vado via.
Vado e porto anche con me
la tua malinconia.
Certo, le mie mani ti vorranno ancora,
ma ci sarà chi me le tiene.
Oggi e domani e poi domani ancora,
finché il mio cuore ce la fa.

Sei tu quella ragione di più:
mi hai chiesto talmente tanto.
Io, non ho più niente per te.
Ti amo, tu non sai quanto.
Amo da morire anche il tuo silenzio
che non mi lascia andare via.
Vado, ma se mi dici “non lasciarmi solo”…
non so se il cuore ce la fa!
C’è una ragione di più!

Eternità

EternitàCon “Eternità” Ornella Vanoni partecipa al Sanremo del 1970 avendo un buon successo. Il brano canta l’amore di una donna per il suo uomo che dorme accanto a lei dopo essersi amati.

Stare qui
ha il sapore dell’eternità,
dopo aver amato te
io ti guardo
mentre dormi accanto a me.

Non ti sveglierò
oh no, no, no!
Perché tu sorridi,
un bel sogno forse ora c’è
dietro le ciglia chiuse.

Eternità spalanca le tue braccia
io sono qua!
Accanto alla felicità che dorme
per lui vivrò e quando avrà bisogno
io ci sarò
per asciugare le sue lacrime.

Resta qui,
primo fiore dell’eternità,
dopo aver amato te
sul soffito passa un angelo per me.

Non ti sveglierò
oh no, no, no!
Perché tu sorridi
un bel sogno forse ora c’è
dietro le ciglia chiuse.

Eternità spalanca le tue braccia
io sono qua
accanto alla felicità che dorme,
per lui vivrò fin quando avrà bisogno
io ci sarò
per asciugare le sue lacrime

Eternità spalanca le tue braccia
Io sono qua
ad asciugare le sue lacrime.