La vita com’è

“La vita com’è” è una simpatica canzone di Max Gazzè del 2015. Il brano racconta una storia finita ma lo fa in modo ironico. Come ha detto lo stesso cantante: “La vita è più semplice se ci prendiamo un po’ meno sul serio, soprattutto in amore“.

Max Gazzè

Se fossi qui, dipenderei dalle tue tenerezze
dette sul collo a bassa voce, ma lo sai
l’amore porta guai, si perde quasi sempre.
C’è gente che, facile, non si riprede più ma tu
guarda me, prendo tutta la vita com’è!
Non la faccio finita ma incrocio le dita e mi bevo un caffè.

Ammazzo il tempo provando con l’automeditazione,
canto un po’ nella testa..
e mi rimetto ripulendo il mio salotto dal terribile ricordo che resta di te.

Se fossi qui, mi lascerei tentare dalle tue carezze,
però ringrazio Dio che non ci sei!
L’amore fa per noi, ma separatamente.
C’è gente che, come me, non si riprende mai, lo sai?
Guarda te questo straccio di vita cos’è!
Non la faccio finita soltanto perché è pronto un altro caffè.

Ammazzo il tempo provando con l’automeditazione,
canto un po’ nella testa…
e mi rilasso finché non ho più addosso quel terribile ricordo rimasto di te.

Indifferente che mente,
c’è l’eco di quelle malelingue che mi han detto:
ci sono cose su di lei che è meglio non sapere mai.
Sai che ricordo mi resta di noi?

…e mi rimetto ripulendo il mio salotto dal terribile ricordo che resta di te.

Guarda me, prendo tutta la vita com’è,
non la faccio finita ma incrocio le dita e mi bevo un caffè.

Ammazzo il tempo provando con l’automeditazione,
canto un po’ nella testa…
e mi rilasso finché non ho più addosso quel terribile ricordo rimasto di te.

Indifferente che mente,
c’è l’eco di quelle malelingue che mi han detto:
ci sono cose su di le che è meglio non sapere mai.
Sai che ricordo mi resta di noi?
Ma ci son cose su di me che forse non ci crederai.
Sai che ricordo ti resta di noi?

Non era previsto

Non era previsto“Non era previsto” è una canzone di Max Gazzè del 2001. Il brano è contenuto nell’album “Ognuno fa quello che gli pare?” ed è una poesia in musica. Tra gli errori non commessi per paura e l’egoismo di chi ha vissuto già tanto resta che tutto quell’amore disperso non era previsto.

Ognuno fa quello che gli pare
e mangia i frutti dell’esperienza,
veste l’opera della sua manualità
imparando le cose soltanto quando bisogna,
sommando il succo degli episodi,
l’emotività naturale irrisolta.
Per quella viscerale colpa
che sta nella pigrizia dei modi,
noi tutti abbiamo di che bere
attingendo come un gregge,
assetati di un unico bicchiere.
Le solite gocce.

Esiste un’insana paura
di cercare altrove il bisogno
ed appellarsi al sogno
per una gioia che dura.

Come se uno sbaglio fosse dolore
e rischiare soltanto l’errore si prendesse tutta la posta,
lasciandoci niente in tasca.
Tutto quell’amore disperso
non era previsto.

Esiste un’insana paura
di cercare altrove il bisogno
ed appellarsi al sogno
per una gioia che dura.

Annina

Max Gazzè“Annina” è una canzone di Max Gazzè del 2004, contenuta nell’album “Un giorno”. Il brano è una particolare riflessione di un innamorato che per la sua donna arriva quasi ad annientarsi. Quasi, però!

Se ho cambiato lo shampoo è per te, amore mio
Se ho cambiato città è per te, amore mio.
Se ho cambiato divano è per te, amore mio.
Guarda quel cappottino, lo prendo per te.
Lo faccio per te

Se ti porto al mare è per te, amore mio.
Se ti porto a ballare è per te, amore mio.
Se ti porto a Parigi è per te, amore mio.
Guarda quell’orsacchiotto, lo prendo per te.
Lo faccio per te.

Se non bevo caffè è per te, amore mio.
Se ascoltiamo Vivaldi è per te, amore mio.
Se non fumo più è per te, amore mio.
Guarda quel fiorellino, lo prendo per te.
Lo faccio per te.

Annina mia!
Annina mia!
Annina mia!
Annina mia!

Se guardiamo il tramonto è per te, Annina mia!
Se contiamo le stelle è per te, Annina mia!
Ma se vuoi fare qualcosa per me amore mio…
stai zitta!
stai zitta!
Annina mia,
stai zitta!
Amore mio,
stai zitta!

Tornerai qui

Tramonto“Tornerai qui” è una bellissima canzone di Max Gazzè del 2008, contenuta nell’album “Tra l’aratro e la radio”. Il brano racconta un amore finito che lascia l’amaro anche a distanza di mesi.

Un mese passa presto,
ti ho cercata disperatamente
per quasi tutti agosto
e tu non eri mai distesa
dove l’anno scorso hai detto
“non dimentichi qualcosa?”
e m’hai abbracciato stretto.

Con i piedi a fondo nella sabbia
di riccioli di vento,
fino a quando non vedemmo l’alba
navigarci piano incontro…
Cosa pensi di quel sole
a vederlo adesso
senza l’altro pezzo
che hai lasciato chissà dove?

Tornerai qui!
Avevo gli occhi di mare
e troppo dolore
andando via.
Io non lo so se dopo un anno l’amore
possa valere
una bugia!
Eppure noi due rive opposte e vicine,
due versi di rime…
E allora tornerai qui!

Io con le mie dita sempre in tasca
per non essere il primo,
ad osare solo quanto basta
col coraggio della mano,
e tu facevi un po’ lo stesso
con lo sguardo ed il sorriso
ma ci sentivamo addosso
come un fuoco acceso.

Poi è venuto il tempo di partire
e ho chiesto di vederti ancora
mentre passeggiavi tra le file
di ombrelloni verso sera,
e quando me ne andavo
perché rimanevi chiusa
Tu ti sei sdraiata con la scusa
di un bel cielo…

Tornerai qui!
Avevo gli occhi di mare
e troppo dolore
andando via.
Io non lo so se dopo un anno l’amore
possa valere
una bugia!
Eppure noi due rive opposte e vicine,
due versi di rime…
E allora tornerai qui.

L’uomo più furbo

Sguardo“L’uomo più furbo” è una bellissima canzone di Max Gazzè del 2000. Il brano parla di un uomo molto abile con le donne, capace di farsi amare da molte ma non dall’unica che vorrebbe. E mentre cerca quegli occhi negli occhi di tutte le donne del mondo, deve rinunciare a quell’amore che non potrà mai dimenticare.

L’uomo più furbo del mondo,
conquistatore instancabile e attento,
ha avuto donne di tutti i paesi,
donne che aspettano il ritorno.
L’unica donna che ha tanto amato
gli ha voltato lo sguardo,
un incontro all’ultimo bacio
con lei non poteva rifarlo.

Negli occhi di tutte le donne del mondo,
quando le accarezza,
cerca lei
che non vuole più l’uomo più furbo.

L’uomo più furbo del mondo
fuma tre pacchi di sigari al giorno,
gli bruciano gli occhi dal fumo e dal pianto,
come il pianto che non scenderà mai,
per lei con cui non può più stare,
per lei con cui non può parlare,
Perché lei uccisa dal rancore
gli ha negato per sempre l’amore.

Negli occhi di tutte le donne del mondo,
quando le accarezza,
cerca lei
che non vuole più l’uomo più furbo.

L’uomo più furbo del mondo
può avere tre o quattro donne al secondo,
e la sera torna a casa da solo,
scaccia gli sguardi come scaccia le zanzare
e rinuncia al suo amore di sempre
che non potrà mai scordare.

Negli occhi di tutte le donne del mondo,
quando le accarezza
cerca lei
che non vuole più l’uomo più furbo.