Ho messo via

Sedia“Ho messo via” è una canzone di Luciano Ligabue del 1993. Il brano, contenuto nell’album “Sopravvissuti e sopravviventi”, è una riflessione malinconica di un uomo che prova a dare una svolta alla propria vita. E in questa nuova fase della vita si mettono via tante cose che appartengono al passato. Tranne la persona che abbiamo amato.

Ho messo via un po’ di rumore,
dicono: così si fa.
Nel comodino c’ho una mina
e tonsille da seimila watt.
Ho messo via i rimpiattini,
dicono: non ho l’età.
Se si voltano un momento,
io ci rigioco perché a me va.
Ho messo via un po’ d’illusioni
che prima o poi… basta così.
Ne ho messe via due o tre cartoni
e comunque so che sono lì.
Ho messo via un po’ di consigli,
dicono: è più facile.
Li ho messi via perché a sbagliare
sono bravissimo da me.
Mi sto facendo un po’ di posto
e che mi aspetto chi lo sa?
Ché posto vuoto ce n’è stato,
ce n’è e ce ne sarà.
Ho messo via un bel po’ di cose,
ma non mi spiego mai perché
io non riesca a metter via te.
Ho messo via un po’ di legnate,
i segni, quelli, non si può,
e non è il male, né la botta ma, purtroppo, è il livido.
Ho messo via un bel po’ di foto
che prenderanno polvere,
sia sui rimorsi che rimpianti,
che rancori e sui perché.
Mi sto facendo un po’ di posto
e che mi aspetto chi lo sa,
che posto vuoto ce n’è stato,
ce n’è e ce ne sarà.
Ho messo via un bel po’ di cose,
ma non mi spiego mai perché
io non riesca a metter via te.
In queste scarpe e su questa terra che dondola.
Dondola. Dondola. Dondola.
Con il conforto di un cielo che resta lì.
Mi sto facendo un po’ di posto
e che mi aspetto chi lo sa?
Ché posto vuoto ce n’è stato,
ce n’è e ce ne sarà.
Ho messo via un bel po’ di cose,
ma non mi spiego mai perchè
io non riesca a metter via…
Io non riesca a metter via…
Io non riesca a metter via te.

Certe notti

Notte“Certe notti” è una delle canzoni più celebri di Luciano Liguabue. Il brano è uscito nel 1995 e faceva parte dell’album “Buon compleanno Elvis”. Certe notti ti senti padrone di un posto che tanto di giorno non c’è. Certe notti se sei fortunato bussi alla porta di chi è come te.

Certe Notti la macchina è calda e dove ti porta lo decide lei.
Certe notti la strada non conta e quello che conta è sentire che vai.
Certe notti la radio che passa Neil Young sembra avere capito chi sei.
Certe notti somigliano a un vizio che tu non vuoi smettere, smettere mai.

Certe notti fai un po’ di cagnara che sentano che non cambierai più.
Quelle notti fra cosce e zanzare e nebbia e locali a cui dai del tu.
Certe notti c’hai qualche ferita che qualche tua amica disinfetterà.
Certe notti coi bar che son chiusi al primo autogrill c’è chi festeggerà.

E si può restare soli, certe notti qui, che chi s’accontenta gode, così così.
Certe notti o sei sveglio, o non sarai sveglio mai, ci vediamo da Mario prima o poi.

Certe notti ti senti padrone di un posto che tanto di giorno non c’è.
Certe notti se sei fortunato bussi alla porta di chi è come te.
C’è la notte che ti tiene tra le sue tette un po’ mamma un po’ porca com’è.
Quelle notti da farci l’amore fin quando fa male fin quando ce n’è.

Non si può restare soli, certe notti qui, che se ti accontenti godi, così così.
Certe notti son notti o le regaliamo a voi, tanto Mario riapre, prima o poi.

Certe notti qui, certe notti qui, certe notti qui, certe notti….

Certe notti sei solo più allegro, più ingordo, più ingenuo e coglione che puoi
quelle notti son proprio quel vizio che non voglio smettere, smettere, mai.

Non si può restare soli, certe notti qui, che chi s’accontenta gode, così, così.
Certe notti sei sveglio o non sarai sveglio mai, ci vediamo da Mario prima o poi.

Certe notti qui, certe notti qui, certe notti qui.

Le donne lo sanno

Questo brano è stato per molto tempo in classifica nel 2007. Scritto interamente da Ligabue, è uno dei tre singoli dell’album “Nome e cognome” del 2006. Il video originale della canzone è stato girato da Silvio Muccino, fratello del noto regista cinematografico Gabriele.

Le donne lo sanno
c’è poco da fare
c’è solo da mettersi in pari col cuore
lo sanno da sempre
lo sanno comunque per prime

le donne lo sanno
che cosa ci vuole

le donne che sanno
da dove si viene
e sanno pe qualche motivo
che basta vedere

e quelle che sanno
spiegarti l’amore
o provano almeno
a strappartelo fuori
e quelle che mancano
sanno mancare
e fare più male

possono ballare un po’ di più
possono sentir girar la testa
possono sentire un po’ di più
un po’ di più

le donne lo sanno
chi paga davvero
lo sanno da prima
quand’è primavera
o forse rimangono pronte
è il tempo che gira

le donne lo sanno
com’è che son donne

e sanno sia dove
sia come sia quando
lo sanno da sempre
di cosa stavamo parlando

e quelle che sanno
spiegarti l’amore
o provano almeno

a strappartelo fuori
e quelle che mancano
sanno mancare
e fare più male

vogliono ballare un po’ di più
vogliono sentir girar la testa

vogliono sentire un po’ di più
un po’ di più

possono ballare un po’ di più
possono sentir girar la testa
possono sentire un po’ di più
un po’ di più

al limite del piacere
al limite dell’orrore
conoscono posti in cui non vai
non vai

le donne lo sanno
che niente è perduto
che il cielo è leggero
però non è vuoto
le donne lo sanno

le donne l’han sempre saputo

vogliono ballare un po’ di più
vogliono sentir girar la testa
vogliono sentire un po’ di più
un po’ di più

al limite del dolore
al limite dell’amore
conoscono voci che non sai
non sai

Buonanotte all’Italia

“Buonanotte all’Italia” è una canzone di Luciano Ligabue del 2007 e parla dei pregi e difetti del Paese. Tutto appare così sospeso tra angeli e diavoli, tra i tanti che hanno reso grande l’Italia e le tante brutture.

Di canzone in canzone
di casello in stazione
abbiam fatto giornata
era tutta da fare
la luna ci ha presi
e ci ha messi a dormire
o a cerchiare la bocca
per stupirci o fumare
come se gli angeli fossero lì
a dire che si
e tutto possibile

Buonanotte all’Italia deve un po’ riposare
tanto a fare la guardia c’è un bel pezzo di mare
c’è il muschio ingiallito dentro questo presepio
che non viene cambiato, che non viene smontato
e zanzare vampiri che la succhiano lì
se lo pompano in pancia un bel sangue così
Buonanotte all’Italia che si fa o si muore
o si passa la notte a volerla comprare
come se gli angeli fossero lì
a dire che si
e tutto possibile
come se i diavoli stessero un po’
a dire di no, che son tutte favole

Buonanotte all’Italia che ci ha il suo bel da fare
tutti i libri di storia non la fanno dormire
sdraiata sul mondo con un cielo privato
fra San Pietro e Madonne
fra progresso e peccato
fra un domani che arriva ma che sembra in apnea
e disegni di ieri che non vanno più via
di carezza in carezza
di certezza in stupore
tutta questa bellezza senza navigatore
come se gli angeli fossero lì
a dire che si
e tutto possibile
come se i diavoli stessero un po’
a dire di no, che son tutte favole

Buonanotte all’Italia con gli sfregi nel cuore
e le flebo attaccate da chi ha tutto il potere
e la guarda distratto come fosse una moglie
come un gioco in soffitta che gli ha tolto le voglie
e una stella fa luce senza troppi perché
ti costringe a vedere tutto quello che c’è
Buonanotte all’Italia che si fa o si muore
o si passa la notte a volersela fare