Le categorie degli uomini

Leonardo SciasciaIo ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà. Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, che mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini. E invece no, scende ancora più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi. E ancora più in giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito. E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere con le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre.

tratto da Il giorno della civetta, di Leonardo Sciascia

Il giorno della civetta

“Il giorno della civetta” è un romanzo scritto da Leonardo Sciascia nel 1960 e pubblicato l’anno seguente. L’opera è una denuncia del sistema mafioso che fino a quel momento in letteratura era stato rappresentato in modo positivo e nella società e nei dibattiti non veniva considerato reale. Di seguito leggiamo l’inizio del libro:

Il giorno della civetta - Leonardo Sciascia

L’autobus stava per partire, rombava sordo con improvvisi raschi e singulti. La piazza era silenziosa nel grigio dell’alba, sfilacce di nebbia ai campanili della Matrice: solo il rombo dell’autobus e la voce del venditore di panelle, panelle calde panelle, implorante e ironica. Il bigliettaio chiuse lo sportello, l’autobus si mosse con un rumore di sfasciume. L’ultima occhiata che il bigliettaio girò sulla piazza, colse l’uomo vestito di scuro che veniva correndo; il bigliettaio disse all’autista “un momento” e aprì lo sportello mentre l’autobus ancora si muoveva. Si sentirono due colpi squarciati: l’uomo vestito di scuro, che stava per saltare sul predellino, restò per un attimo sospeso, come tirato su per i capelli da una mano invisibile; gli cadde la cartella di mano e sulla cartella lentamente si afflosciò.

tratto da Il giorno della civetta

Il diavolo

Leonardo Sciascia è stato un grande scrittore contemporaneo italiano. Nei suoi libri ha raccontato, soprattutto, la realtà siciliana ed è stato uno dei primi scrittori, in assoluto, a parlare di mafia. Ecco un suo pensiero:

“Il Diavolo era talmente stanco da lasciar tutto agli uomini, che sapevano fare meglio di lui”