Basta!

Bambini“Basta!” è la canzone con cui L’Aura si è presentata a Sanremo nel 2008. Il brano è un inno contro la guerra in cui la cantante si augura che le persone comincino a pensare con la propria testa e che siano attive per impedire la violenza in ogni caso.

Sai che succede amica mia?
C’è chi ora prova a portar via
sogni giovani che il tempo cullerà,
pieni di libertà.
Gente che resta e che va via
colpa di un uomo o della democrazia?
Dai peccati Madre Guerra assolverà
chi la venererà!

C’è qualcuno là
che ci aiuterà
a dire “Basta!”?
C’è qualcuno là che
fermare potrà
la violenza?

Sai che succede amica mia?
Quella che oggi è una bugia
l’indomani per qualcuno evolverà
e sarà verità.

C’è qualcuno là
che ci aiuterà
a dire “Basta!”?

C’è qualcuno là che
fermare potrà
la violenza?
C’è qualcuno là
nell’immensità
della terra?
C’è qualcuno là che
vivere saprà
con la testa?

Quante pietre da scagliare
tiene in serbo generale
il suo esercito di frode ed empatia?
Quante sono le persone
che in nome del Signore
finiranno nella cenere?

C’è qualcuno là
che ci aiuterà
a dire “Basta!”?
C’è qualcuno là che
fermare potrà
la violenza?
C’è qualcuno là
nell’immensità
della terra?
C’è qualcuno là che
vivere saprà
con la testa?

Una favola

FavolaL’Aura è una giovane artista con molto talento. Le sue canzoni uniscono una particolare sonorità, un rock alternativo, a dei testi raffinati. Diventa famosa per la sua partecipazione al Sanremo del 2006 con il brano “Irraggiungibile”.
La canzone “Una favolta” è invece precedente, del 2005.

Non c’è niente che più mi ferisca
di un sorriso forzato e di una presenza inquieta
che mi spaventa e debilita le mie difese
quando sono fuori e dentro dalla stanza
né a destra né a sinistra
sulle sponde del fiume che sogno nitido…nitido.

L’eterno delle tue parole sparse
Hai scritto me su un foglio senza nome
e hai raccontato una storia trasparente.

Non c’è niente di più strano
che il normale di riflessivo silenzio, sai,
quando il ghiaccio si scioglie.
La bambina ingrata non sa essere delicata
senza dire amore e pensare alla morte. Nitido…nitido.

L’eterno delle tue parole sparse.
Hai scritto me su un foglio senza nome
e hai raccontato una storia trasparente.
Hai scritto me su un foglio senza nome
e hai raccontato una storia trasparente.

Senza mai contare le pagine, senza mai giungere alla fine.

Hai scritto me su un foglio senza nome
e hai raccontato una storia trasparente.

Hai scritto me su un foglio senza nome
e hai raccontato una storia trasparente.