Simili

“Simili” è la canzone che dà il titolo all’omonimo album di Laura Pausini del 2015. Il titolo è stato scelto perché, come ha spiegato la cantante, “simili” contiene l’idea di “uguali” e “diversi” allo stesso tempo.

Simili - Laura Pausini

Sono scappata via
quando mi sono vista dentro a un labirinto,
senza decidere,
ospite in casa mia,
con sillabe d’amore tutte al pavimento,
come la polvere.

Ma arrivi tu, che parli piano
e chiedi scusa se ci assomigliamo,
arrivi tu… da che pianeta?
Occhi sereni, anima complicata,
anima complicata…

Io così simile a te
a trasformare il suono della rabbia!
Io così simile a te,
un bacio in fronte e dopo sulle labbra.
La meraviglia di essere simili,
la tenerezza di essere simili,
la protezione tra esseri simili!

Non mi domando più
se ci sarà qualcuno a tendere la rete,
pronto a soccorrere.
Me lo ricordi tu,
chi vola impara a sfottere le sue cadute,
come a difenderle,
e così fai tu e nascondi piano
la tosse e il cuore nella stessa mano.
Arrivi tu
che sai chi sono.

Io così simile a te
a trasformare il suono della rabbia!
Io così simile a te,
un bacio in fronte e dopo sulle labbra.
La meraviglia di essere simili,
la tenerezza di essere simili!

Arrivi tu che fai passare
la paura di precipitare

Io così simile a te
a trasformare il suono della rabbia!
Io così simile a te,
un bacio in fronte e dopo sulle labbra.
La meraviglia di essere simili,
la tenerezza di essere simili,
la commozione per esseri simili!

Innamorata

“Innamorata” è una canzone di Laura Pausini tratta dall’album “Simili”. Il brano è stato scritto da Jovanotti ed è il primo pezzo dance cantato dalla cantante. La canzone, molto diversa dalle altre della Pausini, è un invito ad amare, così come si può amare la vita.

Laura Pausini

Tutto quello che io voglio essere
è quello che potevo essere con te.
Tutto quello che io voglio vivere
è quello che potevo vivere con te.
Tutto quello che io voglio essere
è quello che potevo essere con te.
Tutto quello che io voglio vivere
è quello che potevo vivere con te.
Prendi le mie mani e baciami,
portami dove ti porterei,
dimmi cose da non crederci,
portami fuori di me, dentro di noi.
Fuori di me, dentro di noi.
Di noi. Di noi.

Tu non sai cosa può fare una donna innamorata,
una donna innamorata della vita come me!
Posso correre sul filo
dove scorre la corrente,
posso credere al futuro,
stare persa tra la gente.
Tu non sai cosa può fare una donna innamorata,
una donna innamorata della vita,
della vita come me!

Prenditi quello che meriti,
un amore senza limiti,
e non provare a farmi credere
quello che non puoi concedermi.
Prendi le mie mani e baciami,
portami dove ti porterei,
dimmi cose da non crederci,
portami fuori di me, dentro di noi.

Tu non sai cosa può fare una donna innamorata,
una donna innamorata della vita come me.
Tu non sai cosa può fare una donna innamorata,
una donna innamorata della vita come me.
Posso camminare scalza
sopra i vetri e i desideri,
riconoscere un amore vero
tra milioni di impostori.
Tu non sai cosa può fare una donna innamorata,
una donna innamorata della vita come me.

Portami dentro a una musica,
fatta con i nostri battiti,
e non lasciare agli altri il gusto:
questa è la tua vita, alzati!
Non provare a farmi credere
quello che non puoi concedermi,
dimmi cose da non crederci:
portami fuori di me, dentro di noi.

Tu non sai cosa può fare una donna innamorata,
una donna innamorata della vita come me.
Tu non sai cosa può fare una donna innamorata,
una donna innamorata della vita come me.
Tutto quello che io voglio vivere
è quello che potevo vivere con te.
Tutto quello che io voglio essere
è quello che potevo essere con te.

La solitudine

Questo è il debutto di Laura Pausini, nel 1993 a Sanremo: con La solitudine è cominciata una delle più brillanti carriere della musica italiana recente. Qui vediamo il video originale di quel giorno.

Marco se n’è andato e non ritorna più,
il treno delle 7:30 senza lui
è un cuore di metallo senza l’anima,
nel freddo del mattino grigio di città.

A scuola il banco è vuoto, Marco è dentro me,
è dolce il suo respiro fra i pensieri miei,
distanze enormi sembrano dividerci,
ma il cuore batte forte dentro me.

Chissà se tu mi penserai,
se con i tuoi non parli mai,
se ti nascondi come me,
sfuggi gli sguardi e te ne stai

rinchiuso in camera e non vuoi mangiare,
stringi forte a te il cuscino
e piangi; non lo sai
quanto altro male ti farà la solitudine.

Marco, nel mio diario ho una fotografia,
hai gli occhi di bambino un poco timido,
la stringo forte al cuore e sento che ci sei
fra i compiti d’inglese e matematica.

Tuo padre e suoi consigli che monotonia,
lui con il suo lavoro ti ha portato via,
di certo il tuo parere non l’ha chiesto mai,
ha detto: “Un giorno tu mi capirai”.

Chissà se tu mi penserai,
se con gli amici parlerai,
per non soffrire più per me,
ma non è facile lo sai.

A scuola non ne posso più
e i pomeriggi senza te,
studiare è inutile: tutte le idee
si affollano su te.

Non è possibile dividere
la vita di noi due,
ti prego aspettami, amore mio,
ma illuderti non so.

La solitudine fra noi,
questo silenzio dentro me
è l’inquietudine di vivere
la vita senza te.

Ti prego aspettami perché,
non posso stare senza te.
Non è possibile dividere
la storia di noi due…

Mi tengo

Laura Pausini“Mi tengo” è una canzone di Laura Pausini ed è il quarto singolo estratto dall’album “Inedito”. La musica e il testo sono stati scritti dalla stessa Pausini insieme a Niccolò Agliardi. Il brano parla della fine di una storia d’amore, con suoi i ricordi, i rimpianti e le recriminazioni.

Mi tengo molto più di quel che perdo.
Io lascio andare te,
non il ricordo.
Mi tengo gli anni, quelli dell’incanto,
verranno gli altri, poi te li racconto.
Perché con te ho imparato
che felici lo si è senza un miracolo,
con te guardare dalla stessa parte,
era già quello uno spettacolo.
E poi ho capito che dorme di meno
chi ama un po’ di più.
Mi tengo certi brividi alla schiena,
perché fermarli non ne val la pena.
Mi tengo pure una ferita aperta,
di aver ragione, cosa me ne importa?
Perché non c’è una colpa da cercare
se non c’è nessun colpevole.
C’è solo un’altra strada da trovare,
non c’è il forte, non il debole.
Ma mentre tu dormivi io spiavo il cielo:
vedevo stelle alzarsi sulle punte e buttarle su te,
fino a riempire la stanza della luce più bella che c’è,
fino a riempire la vita della luce più bella.
Mi tengo le cose che hai detto alla porta,
la fitta sul petto e i fiori di carta.
Perché non c’è una colpa, c’è una fine
e in mezzo il bene che rimane.
Mi tengo la tua rabbia, se ti pare,
La mia, ti giuro, l’ho lasciata andare.
Se siamo stati parte di uno sbaglio,
a volte anche qualcosa di un po’ meglio.

Come se non fosse stato mai amore

Laura Pausini“Come se non fosse stato mai amore” è una canzone di Laura Pausini del 2005. Il brano è stato scritto insieme a Cheope, figlio di Mogol. Il pezzo è contenuto nell’album “Resta in ascolto”. La canzone racconta una storia finita che lascia il vuoto e l’amarezza.

Ieri ho capito che
è da oggi che comincio senza te,
e tu, l´aria assente,
quasi come se io fossi trasparente.
E vorrei fuggire via
e nascondermi da tutto questo,
ma resto immobile qui
senza parlare,
non ci riesco a staccarmi da te
e cancellare tutte le pagine con la tua immagine,
e vivere
come se non fosse stato mai amore.
Io sopravviverò,
adesso ancora come non lo so.
Il tempo qualche volta può aiutare
a sentirsi meno male,
a poter dimenticare.
Ma adesso è troppo presto,
e resto immobile qui
senza parlare,
non ci riesco a stancarmi di te,
e cancellare tutte le pagine con la tua immagine,
e vivere
come se non fosse stato mai amore.
Come se non fosse stato amore.
Come se non fosse stato mai…
e vorrei fuggire via,
vorrei nascondermi,
ma resto ancora così,
senza parlare,
senza dirti: non te ne andare!
Non mi lasciare tra queste pagine…
e poi, e poi, e poi vivere
come se non fosse stato mai amore.
Come se non fosse stato amore.