La Bohème

La Bohème è un’opera di Giacomo Puccini. Viene rappresentata per la prima volta al Teatro Regio di Torino nel 1886, diretta da Arturo Toscanini.

La Bohème

Riassunto della storia:
E’ la Vigilia di Natale, Marcello il pittore e Rodolfo il poeta cercano di scaldarsi in casa. Una ragazza bussa alla porta, si chiama Mimì ed è la loro vicina di casa. Ha freddo e chiede un po’ di fuoco. Rodolfo le prende la chiave di casa e le confessa di essere innamorato di lei. Escono tutti e tre insieme e vanno in un caffè. Qui c’è Musetta che era innamorata di Marcello e cerca di sedurlo. I due fuggono insieme.
Dopo un po’ di tempo però Mimì e Rodolfo non riescono a portare avanti la loro storia d’amore e neanche Musetta e Marcello. Inoltre Mimì è malata di tisi e sta per morire.
Alla fine le due coppie si separano ma alla fine, prima di morire, Mimì vuole andare a casa di Rodolfo e Musetta lo accompagna. In mezzo agli amici Mimì muore e Rodolfo capisce che è finita.

Turandot

Turandot è un’opera di Giacomo Puccini che è rimasta incompiuta per la morte del compositore. Successivamente è stata completata da Franco Alfano. La prima rappresentazione è stata il 25 aprile 1926 al Teatro alla Scala di Milano, sotto la direzione di Arturo Toscanini che ha interrotto l’opera dove Puccini l’aveva lasciata dicendo: “Qui termina la rappresentazione perché a questo punto il Maestro è morto”.

Turandot

Riassunto della storia:
Turandot è una bellissima principessa di Pechino. Suo padre vuole che lei si sposi ma Turandot oltre ad essere bella è anche terribile: ha deciso che sposerà solo chi sarà capace di risolvere tre indovinelli, ma chi sbaglia deve essere ucciso.
In una cerimonia per l’uccisione del re persiano, che aveva sbagliato a rispondere, un uomo che si chiama Calaf riconosce suo padre, Timur.
Timur è un vecchio re tartaro che aveva perso il regno e con lui c’è una schiava, Liù, che si innamora di Calaf.
Calaf vede Turandot e si innamora e così decide di provare a rispondere agli indovinelli.
Turandot, con il suo sguardo gelido, spiega perché si comporta così: molti anni prima una sua ava è stata violentata ed uccisa da un re straniero e ora lei vuole vendicarla (io vendico su voi quella purezza, quel grido e quella morte!).
Turandot pone gli indovinelli ricordando che sono tre, mentre la morte è una.
Calaf riesce però a rispondere agli indovinelli e Turandot, che non riesce a crederci, è disperata. Vedendo la sua disperazione, Calaf propone un patto: Turandot potrà ucciderlo se indovinerà il suo nome prima che venga il giorno (dimmi il mio nome, prima dell’alba! E all’alba morirò!).
Turandot ha una notte di tempo ed è disposta a tutto: fa arrestare l’uomo anziano che era con lui insieme alla donna. Liù, per salvare Timur, dice di essere la sola a conoscere il nome di Calaf. Turandot, allora, fa torturare Liù che, per non rivelare il nome dell’uomo che ama, si uccide davanti alla principessa. Questo gesto d’amore sconvolge Turandot.
Qui si è interrotta l’opera di Puccini ma è stata continuata da Franco Alfano.
Tutti rimangono inorriditi da quella morte ingiusta e Calaf si avvicina a Turandot e la bacia. Turandot si sente vinta e dice che ha sempre temuto quest’uomo, perché nei suoi occhi ha visto qualcosa che nessuno aveva mai avuto. Allora Calaf dice che non è vinta e le rivela il suo nome (Io son Calaf, figlio di Timur!). Turandot allora chiama il padre e davanti alla folla riunita dice di sapere il suo nome, e davanti a tutti grida: il suo nome è AMORE.

Madama Butterfly

Madama Butterfly è una delle opere più amate di Giacomo Puccini. La prima rappresentazione è stata al Teatro alla Scala di Milano il 17 febbraio 1904.

Madama Butterfly

Riassunto della storia:
Un ufficiale della marina degli Stati Uniti, Pinkerton, arriva a Nagasaki e per vanità si sposa con una geisha di quindici anni di nome Cio-cio-san, cioè Madama Farfalla, in inglese Butterfly. Dopo un mese, però, Pinkerton lascia Cio-cio-san e torna nel suo Paese e per la legge giapponese un abbandono è uguale al divorzio.
La ragazza, però, aspetta un bambino, è molto innamorata ed è convinta che lui tornerà (io con sicura fede lo aspetto!).
Dopo tre anni Pinkerton torna, ma è in America si è sposato con una statunitense e, quando scopre di essere padre, decide di portarsi via il bambino per farlo crescere negli Stati Uniti. Cio-cio-san quando lo vede pensa che lui sia tornato per lei, poi capisce le sue intenzioni e accetta di dargli il bambino.
Madama Butterfly non vuole che il suo bambino un giorno si penta di averla abbandonata e per la sua felicità sacrifica la propria vita (Con onor muore chi non può serbar vita con onore), e mentre il bambino è fuori a giocare si pugnala.
Pinkerton intanto torna da lei per chiederle scusa ma ormai Cio-cio-san è morta.

Tosca

Tosca è, forse, l’opera più drammatica di Giacomo Puccini. La prima rappresentazione è stata a Roma nel Teatro Costanzi, il 14 gennaio del 1900.

Tosca

Riassunto della storia:
Angelotti, bonapartista, scappa dalla prigione di Castel Sant’Angelo a Roma e la marchesa Attavanti lo aiuta travestendolo da donna.
Angelotti è aiutato anche da un pittore, Mario Cavaradossi, che aveva peraltro dipinto la marchesa Attavanti. Mentre i due uomini parlano di fuga entra Tosca, l’amante di Cavaradossi, e Angelotti si nasconde.
Tosca vede la marchesa ritratta e diventa subito gelosa.
Il capo della polizia papalina, Scarpia, sospetta di Cavaradossi e decide di usare la gelosia di Tosca. Infatti Scarpia fa credere a Tosca che Cavaradossi si trovi con la marchesa. Tosca va a cercarlo e Scarpia la fa seguire.
Cavaradossi viene arrestato e torturato ma quando Tosca sente le sue urla rivela lei stessa il nascondiglio di Angelotti. Scarpia fa uccidere immediatamente Angelotti e condanna Cavaradossi alla morte.
Tosca chiede la grazia per Cavaradossi ma Scarpia vuole che lei diventi la sua amante. Tosca finge di accettare e Scarpia le rivela che la fucilazione di Cavaradossi è una finzione. Allora Tosca uccide il capo della polizia e corre da Cavaradossi che le stava scrivendo una lettera drammatica. Tosca gli dice che la sua fucilazione è una finzione.
Ma in realtà Cavaradossi viene fucilato veramente e Tosca, che è inseguita dalla polizia per la morte di Scarpia, si getta dal castello.