“Ho visto Nina volare” è un malinconico brano di Fabrizio De Andrè, contenuto nell’album “Anime salve” del 1996. La canzone parla del primo amore del cantante, dei suoi rimpianti, dell’impossibilità di cambiare le cose e la contrapposizione con il padre. “Luce luce lontana che si accende e si spegne, quale sarà la mano che illumina le stelle?”.
Mastica e sputa
da una parte il miele,
mastica e sputa
dall’altra la cera.
Mastica e sputa,
prima che venga neve.
Luce, luce lontana,
più bassa delle stelle
quale sarà la mano
che ti accende e ti spegne?
Ho visto Nina volare
tra le corde dell’altalena,
un giorno la prenderò
come fa il vento alla schiena
e se lo sa mio padre
dovrò cambiar paese,
se mio padre lo sa
mi imbarcherò sul mare.
Mastica e sputa
da una parte il miele,
mastica e sputa
dall’altra la cera.
Mastica e sputa
prima che faccia neve
Stanotte è venuta l’ombra,
l’ombra che mi fa il verso,
le ho mostrato il coltello
e la mia maschera di gelso
e se lo sa mio padre
mi metterò in cammino,
se mio padre lo sa
mi imbarcherò lontano.
Mastica e sputa
da una parte il miele,
mastica e sputa
dall’altra la cera.
Mastica e sputa
prima che metta neve.
Ho visto Nina volare
tra le corde dell’altalena,
un giorno la prenderò
come fa il vento alla schiena.
Luce luce lontana
che si accende e si spegne
quale sarà la mano
che illumina le stelle?
Mastica e sputa
prima che venga neve.