Il valzer del moscerino

MoscerinoLo Zecchino d’Oro è quasi il Festival di Sanremo dei bambini: un concorso dove i bambini cantano una canzone che poi diventa famosa tra i più piccoli.Questa canzone è stata presentata da Cristina D’Avena nel 1968 ed è ancora oggi una delle canzoni simbolo dello Zecchino d’Oro. La cantante è diventata poi famosa tra i bambini e ragazzi cantando le sigle dei cartoni animati più seguiti.

Beppone russava
Nel grande giardino
E sul suo nasone
Volò un moscerino
Il vento suonava
Un bel valzerino
Così il moscerino
Si mise a ballar.

Un lalla un lalla un lallalà
Questo è il valzer
Del Moscerino
un lalla un lalla un lallalà
questo è il valzer
Che fa lallalà

Nel sonno Beppone
Che più non russava
Il naso arricciava
Rideva sognava
Sognava una piuma
Un fiocco di neve
Un petalo di rosa
Caduto dal ciel.

Ma un gatto birbone
E pazzerellone
Colpì il moscerino
Graffiò il suo nasone
E il valzer finiva
E il gatto fuggiva
Così per Beppone
L’incanto svanì

Come è nata la pizza

Sapete come è nata la pizza? “Totò Sapore e la magica storia della pizza è un divertente cartone animato italiano del 2003 e narra, appunto, le vicende del giovane napoletano Totò, del suo amore per Confiance e di come arrivò a “inventare” la pizza. Le voci dei personaggi del cartone animato-musical sono quelle di famosi cantanti ed attori napoletani. Totò, per esempio, canta con la voce di Edoardo Bennato, mentre la perfida Vesuvia è Pietra Montecorvino. L’esilarante Pulcinella, creato dal genio artistico di Lele Luzzati, è invece interpretato da Lello Arena.

Voce: Edoardo Bennato
Musiche: Eugenio ed Edoardo Bennato

Pomodoro, mozzarella, pastasciutta e maccheroni
melenzane, peperoni, il mio show comincia qua.
Involtini, cotolette, costolette di maiale
i crostini di caviale solo a chi li chiederà,
e se siete un po’ depressi e se vi sentite soli
la mia zuppa di fagioli tutti allegri vi farà,
e sarete più felici se di me voi vi fidate
come faccio io le alici mai nessuno le farà.

(coro) Jamme bell, jamme bell
sono il cuoco illusionista
chi per fame ha pers’a vista, con me la ritroverà.

(coro) Jamme bell, jamme bell
sono il cuoco musicale
il mio cibo è virtuale e nessuno ingrasserà.

Sono io Totò Sapore il mio cibo è virtuale,
sono il cuoco musicale che sognare vi farà.

(coro) Il tuo cibo virtuale ci fa bene certamente
è una cosa divertente ma una storia resterà
melenzane, peperoni, pescespada e baccalà.

E io vado su fermandomi un istante per sognare,
ma vedo il mondo da rifare ed allora torno giù.

(coro) E allora su sognando cerca pure di inventare
qualcosa che si può mangiare e portala quaggiù.

(coro) Jamme bell, jamme bell
sono il cuoco musicale
il mio cibo è virtuale e nessuno ingrasserà.

Ascoltate, state attenti a non fare indigestione,
con la trota e il capitone, con il tonno e il baccalà,
il mio cibo è virtuale ma gustate per favore
i sorbetti col limone e gli strufoli e il babà.

(coro) Jamme bell, jamme bell
tutti in fila per favore
Jamme bell, jamme bell
c’è Totò Sapore che ci accontenterà.

Sono io Totò Sapore, vendo cibo virtuale,
ma chi sa se può bastare per sfamare la città.

(coro) ma chi sa se può bastare, ma chi sa se può bastare
ma chi sa se può bastare, per sfamare la città,
ma chi sa se può bastare, per sfamare la città.

La Tartaruga

Tartaruga

Bruno Lauzi è stato uno dei fondatori della scuola genovese dei cantautori. Questa canzone, “La tartaruga”, è rivolta ai bambini ed è stata la sigla del programma “Un colpo di fortuna” del 1975. La canzone, molto conosciuta e canticchiata ancora oggi, è un elogio della lentezza. Buon ascolto!

La bella tartaruga che cosa mangerà
chi lo sa
chi lo sa
due foglie di lattuga e poi si riposerà
ah ah ah
ah ah ah
la tartaruga
un tempo fu
un animale che correva a testa in giù
come un siluro filava via
che mi sembrava un treno sulla ferrovia
ma avvenne un incidente
un muro la fermò
si ruppe qualche dente
e allora rallentò
la tartaruga
dall’ora in poi lascia
che a correre pensiamo solo noi
perché quel giorno poco più in là
andando piano lei trovò
la felicità
un bosco di carote
un mare di gelato
che lei correndo troppo non aveva mai notato
e un biondo tartarugo corazzato che ha sposato un mese fa!

La bella tartaruga nel mare va perché
ma perché
ma perché
fa il bagno e poi si asciuga dai tempi di Noè
eh eh eh
eh eh eh
la tartaruga
lenta com’è
afferra al volo la fortuna quando c’è
dietro una foglia lungo la via
lei ha trovato la per là
la felicità
un bosco d’insalata
un mare di frittata
spaghetti alla chitarra per passare la serata
Un bosco di carote
un mare di gelato
che lei correndo troppo non aveva mai notato
e un biondo tartarugo corazzato che ha sposato un mese fa.

Cuore

Pubblicato nel 1888, il libro Cuore è un celebre romanzo di Edmondo De Amicis, ambientato a Torino subito dopo l’Unità d’Italia e racconta un anno scolastico di Enrico Bottini e dei suoi amici. Nel 1981 i bravissimi disegnatori giapponesi ne hanno tratto un cartone animato, intitolato 愛の学校クオレ物語. Chiunque sia andato a Torino potrà rendersi conto di come i disegni siano assolutamente fedeli alla città, il cui centro storico non è molto cambiato dall’Ottocento. Vi proponiamo la canzone della sigla italiana, realizzata dagli inimitabili “Cavalieri del Re”. Il testo riassume alcune storie narrate dal maestro Perboni ai suoi studenti durante le ore di scuola.

Ricordo ancora il primo giorno a scuola,
le mie matite, i pennarelli blu,
che lontano quel tempo, come vola,
verdi giorni che non tornan più

Quanti giorni su quei neri banchi,
quanti sogni, non ricordo più,
ma un pensiero assopito, si fa avanti,
è quel libro che leggi ora tu.

Il tamburino sardo,
corre senza aver paura,
alto tiene il suo stendardo,
messaggero di ventura.

Va, parte il bastimento,
Genova è ormai lontana,
Marco va nel nuovo mondo,
terra sudamericana.

Oh, caro vecchio libro Cuore con la tua semplicità
continui a far sognare i ragazzi d’ogni età,
mio vecchio libro Cuore mai nel tempo scorderò
le pagine d’amore forse fuori moda un po’.

Ma ieri ho visto il mio ragazzo che
toglieva un po’ di polvere da te…

In castigo dietro alla lavagna,
quante macchie con l’inchiostro blu,
con la mente che naviga e sogna
su quel libro che leggi ora tu.

Lo scrivano fiorentino,
nel profondo della notte,
scrive sotto il lumicino,
cento e mille e piu’ fascette.

La vedetta in alto sale,
grande premio al suo valore,
fiori getta all’ufficiale,
copre tutto un tricolore.

Oh, caro vecchio libro Cuore con la tua semplicità
continui a far sognare i ragazzi d’ogni età,
mio vecchio libro Cuore mai nel tempo scorderò
le pagine d’amore forse fuori moda un po’.

Ma ieri ho visto il mio ragazzo che
toglieva un po’ di polvere da te
ma ieri ho visto il mio ragazzo che
toglieva un po’ di polvere da te…

Ken il Guerriero

Ken il guerrieroKen il Guerriero è la versione italiana del manga giapponese 北斗の拳, Hokuto no Ken. In Italia è stato trasmesso per la prima volta, in televisione, nel 1984 ed è diventato famoso soprattutto tra il pubblico adulto.
La sigla italiana, che qui vi proponiamo, è stata cantata da Spectra ed è molto celebre anche tra chi non ha visto il cartone animato.

Mai, mai scorderai
l’attimo, la terra che tremò.

L’aria s’incendiò e poi silenzio.
E gli avvoltoi sulle case sopra la città, senza pietà.

Chi mai fermerà la follia che nelle strade va?
Chi mai spezzerà le nostre catene?
Chi da quest’incubo nero ci risveglierà, chi mai potrà?

Ken, sei tu fantastico guerriero
sceso come un fulmine dal cielo.

Ken, sei tu il nostro condottiero…
e nessuno al mondo adesso è solo.

Ken sei libero, l’unico, l’ultimo angelo.

Ken sei l’energia, l’azzurra magia (Magia, magia, magia)

Stella dell’Orsa Maggiore
Stella su di noi
Guerriero va’!

Ken sei tu,
col pugno tuo più forte,
tu che hai messo KO la morte.

Ken sei tu,
l’acciaio nelle mani,
tu la mia speranza nel domani.

Mai, mai scorderai
l’attimo, la terra che tremò.

Mai, mai tu vivrai
i giorni felici.

Stella dell’Orsa Maggiore
Stella su di noi
Guerriero va’!