Solo e pensoso i più diserti campi

In questo sonetto, Francesco Petrarca parla della solitudine che salva il poeta dalla vergogna. Il poeta si vergogna di mostrare agli altri come si sente dentro, come brucia di passione. Ma anche lontano dagli uomini la natura si interessa di lui. E la sofferenza non trova pace.

Deserti campi

Solo e pensoso i più diserti campi
vo mesurando a passi tardi e lenti,
e li occhi porto per fuggire intenti
ove vestigio uman l’arena stampi.

Altro schermo non trovo che mi scampi
dal manifesto accorger de le genti,
perché ne li atti d’allegrezza spenti
di fuor si legge com’ io dentro avampi.

Sì ch’io mi credo omai che monti et piagge
e fiumi e selve sappian di che tempre
sia la mia vita, ch’è celata altrui.

Ma pur sì aspre vie né si selvagge
cercar non so, ch’Amor non venga sempre
ragionando con meco, e io con lui.

Parafrasi:

Solo e pensieroso cammino con lentezza
per i campi più deserti
e giro lo sguardo per sfuggire luoghi
dove si vedono tracce umane.

Non trovo altro riparo che mi salvi
dal fatto che gli altri si accorgano della mia condizione
perché negli atti tristi che compio
si vede da fuori come io bruci dentro.

Così io credo ormai che monti e campagne,
fiumi e boschi sappiano già di quale tipo
sia la mia vita che nascondo agli altri.

Tuttavia non riesco a trovare strade così aspre e difficili
in modo ch el’amore non mi segua
parlando con me e io con lui.





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