Ritorno a casa

Ritorno a casa è un testo del 2002, che gli Afterhours hanno incluso nel disco Quello che non c’è. Più che una canzone è un racconto cantato, che ispira tenerezza e malinconia. Oltre al testo, vi proponiamo anche la lettura del fumetto che Mauro Balloni ne ha ricavato.

Sono nella casa dove abitavo da bambino.
Riconosco ogni oggetto,
la disposizione dei mobili, i colori.
La luce era diversa negli anni settanta, ho riconosciuto anche quella.
Ho aperto tutti i cassetti per essere sicuro che in tutti questi anni nessuno
abbia toccato la mia roba.
C’è un’intera brigata dell’esercito britannico li dentro.
Rosa.
Sono ancora intenti a schierarsi per fronteggiare l’attacco imminente,
ma l’attacco non avverrà mai.
Il divertimento per me era disporre i soldatini come se dovessero affrontare un ingaggio particolare,
e poi, senza che nulla avvenisse, cambiare la disposizione.
Sono ancora lì come li avevo lasciati venticinque anni fa:
l’ufficiale ha il braccio teso davanti a sé mentre sta per prendere la mira,
la testa piegata verso l’alto mi guada implorante: “Vado?”.
Ho richiuso il cassetto,
Ho setacciato tutta la stanza in cerca di quello che avevo lasciato.
Ho trovato tutto meccanicamente come se non avessi bisogno di ricordarne la posizione.
Devo aver fatto un bel casino perchè mia madre è entrata,
giovane e bellissima.
Rideva.
Mi ha preso in giro.
Una strana calma, una calma enorme.
Non so cos’è,
ma non ho mai pianto tanto come al risveglio.
Ho rifatto il percorso che mi portava dalla scuola alla casa dei miei,
la prima volta dpo venticinque anni.
C’è una sensazione che non ho mai più provato,
non abito più lì da sempre,
ho avuto una vita.
Altrove.
E’ solo una stupida villetta con uno sputo di giardino, ma sarà la prima cosa che comprerò.
Quando sarò ricco.





Precedente Indicativo imperfetto - Occhi sulla Graticola Successivo Tutti in edicola