Resistenza e Liberazione

Partigiani in montagna

La Resistenza è il movimento che è nato in Italia nel settembre 1943. Quando l’8 di quel mese il governo italiano provvisorio (nato nel luglio ’43 dopo la caduta di Mussolini) ha proclamato l’armistizio con gli Alleati anglo-americani, la Germania nazista – alleata dell’Italia fascista – ha occupato il centro-nord del Paese. Gli oppositori del fascismo, di fronte a questa fase più grave e drammatica della guerra, si sono riuniti in un Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), che raggruppava comunisti, socialisti, azionisti, cattolici, monarchici, liberali.

Donne partigiane

L’azione dei partigiani è stata una vera e propria guerra patriottica per la difesa della nazione dall’occupante nazista e dai collaborazionisti della Repubblica Sociale Italiana (RSI), condotta da uomini e donne di coraggio con i mezzi a disposizione: a volte è stata possibile una vera lotta armata, altre volte azioni di sabotaggio e di guerriglia, molto spesso di resistenza passiva all’occupante. In alcune fasi e alcune zone dell’Italia in guerra (soprattutto nelle aree di montagna), i partigiani hanno ottenuto risultati notevoli, con la costituzione di “repubbliche partigiane” in aree momentaneamente liberate dai tedeschi. In generale, i partigiani hanno offerto un aiuto notevole all’avanzata degli eserciti di Stati Uniti e Gran Bretagna che stavano risalendo la Penisola.

Il 25 aprile 1945, il Comitato di Liberazione Nazionale dell’Alta Italia (CLNAI) ha proclamato l’insurrezione, anche con l’obiettivo di mettere in sicurezza fabbriche e macchinari che i tedeschi avevano l’abitudine di distruggere o portare via con sé prima della ritirata: in molte zone dell’Italia del Nord le truppe tedesche si sono così arrese al CLN prima dell’arrivo degli anglo-americani. Ogni 25 aprile si festeggia perciò l’anniversario della Liberazione.

Capi partigiani in sfilata

Alla Resistenza hanno partecipato diverse centinaia di migliaia di persone. Si calcola che siano stati almeno 300 mila i partigiani armati, ma bisogna aggiungere anche chi ha aiutato con informazioni, nascondigli e alimenti le bande armate, e quei soldati dell’esercito regio che hanno preferito farsi internare nei campi di concentramento in Germania o farsi fucilare piuttosto che continuare la sanguinosa guerra di Hitler e Mussolini. Significativa anche la presenza femminile (circa 35-40 mila donne).

L’azione dei partigiani ha permesso all’Italia di riscattare, almeno in parte, la vergogna del fascismo. E ha anche consentito all’Italia, diversamente da quel che è accaduto a Germania e Giappone, di formare fin da subito, dopo la guerra, un governo legittimo e riprendere l’attività democratica, senza la lunga occupazione di truppe americane.





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