Passato remoto

Coniuga i verbi tra parentesi al passato remoto, in forma attiva o passiva.

Ulisse guidava il suo scooter draghetto Tanaka lungo il raccordo anulare della perpetua nebbia, verso la zona industriale. Il piccolo samurai sondava gli abissi asfaltati con l'ardito fanale. Lo braccavano mostri immensi e rombanti. Lo (sorpassare) un gigantesco autosnodato che trasportava un asilo nido di diecimila pulcini pigolanti verso un allevamento del Sud. Lo spostamento d'aria (spingere) il draghetto a sfiorare il guard-rail. Poi lo (sovrastare) un Masirus-Deutz teutone sedici marce, che esibiva sopra la cabina una madonna luminescente di bachelite. Trasportava mucche al macello. Mentre il titano lo affiancava, Ulisse (incontrare) gli occhi delle bestie attraverso le fessure del cassone. Una in particolare, gli (sembrare) triste, conscia del suo destino di proteina. Subito dopo (ingoiare) dall'ombra di un camion lungo come una carovana di cammelli, recante in groppa un'immabe putrella. Il diplodoco (attraversare) un'enorme pozzanghera e (alzare) un geyser di acqua sporca che inzuppò Ulisse e la cavalcatura. Ma i due non (arrendersi) . Una serie di sobbalzi (segnalare) loro che erano vicini alle rovine di Ninive...

(da Stefano Benni, Achille piè veloce, Feltrinelli, 2005, p. 43)





Precedente Il verbo piacere Successivo L'8 settembre 1943