Libiamo ne’ lieti calici

La Traviata è una famosa opera di Verdi ispirata dal libro La Signora delle camelie, di Alexadre Dumas. La prima rappresentazione di quest’opera è stata al Teatro La Fenice di Venezia, il 6 marzo 1853.

La Traviata - Locandina

Riassunto della storia:
Violetta Valery è una donna famosa nei salotti parigini per la sua dubbia moralità. Viloletta, infatti, ha avuto diversi amanti (tutto è follia nel mondo ciò che non è piacer) e ora è legata al barone Douphol. Un giorno si presenta Alfredo Germont e i due, Alfredo e Violetta, ballano fino a quando Violetta si sente poco bene. Alfredo, in quel momento, le dice di essere innamorato di lei e Violetta gli regala una camelia e gli dice di tornare quando la camelia sarà appassita.
Violetta ha paura di innamorarsi (Saria per me sventura un serio amore?) ma il suo amore è più forte.
Comincia così la storia d’amore tra Violetta e Alfredo e lei vende tutte le sue ricchezze per riuscire a vivere con lui. Ma i problemi economici spingono Alfredo a parlare con suo padre, Giorgio.
Giorgio Germont va da Violetta e la prega di lasciare Alfredo, perché questa storia sta rovinando la reputazione della sua famiglia e la sorella di Alfredo rischia di essere rifiutata dal suo futuro marito. Violetta non vorrebbe ma alla fine accetta perché crede che sia la cosa migliore per Alfredo e la sua famiglia, torna dal barone Douphol e scrive ad Alfredo di dimenticarla.
Ad una festa Alfredo incontra Violetta (pietà gran Dio di me!) e per vendicarsi le lancia dei soldi davanti agli altri, trattando la donna come una prostituta che disperata grida: Alfredo, di questo cuore non puoi comprendere tutto l’amore!
Violetta sai di essere malata di tisi e che sta per morire. Il padre di Alfredo allora dice tutto al figlio che, saputa la verità, corre da Violetta. La donna è felice di vedere Alfredo. I due parlano dei giorni felici e sognano il futuro, ma ormai Violetta non ce la fa più (dunque fu delirio la credula speranza!). La donna augura ad Alfredo di vivere felice, le regala il suo medaglione e muore tra le sua braccia.

Quest’aria, nel primo atto, è il brindisi che Alfredo viene spinto a fare e a cui si unisce Violetta. Si cantano le lodi dell’amore e il vino. L’aria qui è cantata da Desirée Rancatore e Saimir Pirgu, con Roberto Bolle tra i ballerini.

ALFREDO
Libiam ne’ lieti calici
Che la bellezza infiora,
E la fuggevol ora
S’inebri a voluttà.
Libiam ne’ dolci fremiti
Che suscita l’amore,
Poiché quell’occhio al core
(indicando Violetta)
Onnipotente va.
Libiamo, amor fra i calici
Più caldi baci avrà.

TUTTI
Libiamo, amor fra i calici
Più caldi baci avrà.

VIOLETTA
(S’alza)
Tra voi saprò dividere
Il tempo mio giocondo;
Tutto è follia nel mondo
Ciò che non è piacer.
Godiam, fugace e rapido
È il gaudio dell’amore;
È un fior che nasce e muore,
Né più si può goder.
Godiam c’invita un fervido
Accento lusinghier.

TUTTI
Godiam la tazza e il cantico
La notte abbella e il riso;
In questo paradiso
Ne scopra il nuovo dì.

VIOLETTA
(ad Alfredo)
La vita è nel tripudio.

ALFREDO
(a Violetta)
Quando non s’ami ancora.

VIOLETTA
(ad Alfredo)
Nol dite a chi l’ignora.

ALFREDO
(a Violetta)
È il mio destin così

TUTTI
Godiam la tazza e il cantico
La notte abbella e il riso;
In questo paradiso
Ne scopra il nuovo dì.





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