Lessico – L’Università della Terza età

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La società moderna tende ad emarginare la persona nel momento in cui esce dal produttivo, qualunque sia la sua età.
Dopo aver assaporato un'effimera euforia per aver raggiunto la possibilità di godere di un libero ritrovato che si rivela, ben presto, privo di contenuti, molto spesso la persona resta in balia dello “choc da ”, della “sindrome da nido vuoto”, dell’ansia, della depressione e della non “voglia di comunicare con gli altri”, privata del di proiettarsi nel futuro per mancanza di un progetto di vita.
Con lo di prevenire, quanto più possibile queste eventualità, per abbattere le barriere d’incomunicabilità fra le generazioni e per promuovere cultura e socialità, nel 1975 nacque a Torino, la prima Università della Terza Età italiana che fu siglata Unitre perché si apriva a tre età.

FINALITA'

Dopo il della sede di Torino, altre città piemontesi prima, e altre Regioni poi, chiesero di aderire alla Associazione Nazionale, appositamente costituita con Sede legale a Torino che, oltre alla prima sede, associa oggi 268 sedi operanti su tutto il nazionale, di cui ben 86 sul territorio piemontese.
Le sedi adottano lo stesso , la stessa sigla, lo stesso statuto e la stessa didattica speciale. Le finalità della Nazionale sono: educare - formare - informare - fare prevenzione - promuovere la ricerca - aprirsi al sociale e al territorio, e attraverso le sedi locali associate si propone di:

a) contribuire alla promozione culturale dei soci con l’attivazione di Corsi e Laboratori su argomenti specifici e la realizzazione di altre attività;

b) favorire la partecipazione degli iscritti attraverso la predisposizione ed attuazione di iniziative concrete;

c) operare un ed una sintesi fra le culture delle precedenti generazioni e di quella attuale, al di realizzare una Accademia di Umanità che evidenzi oltre il sapere l’Essere.

(da www.unitre.net)





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