Pier Vittorio Tondelli (1955-1991) ha fatto, in questo breve testo rivolto a un amico, una riflessione sull’abbandono.
Il dolore dell’abbandono si perde e si infiamma nel dolore primario dell’abbandono della madre e del suo corpo. Dà luogo a una catena infinita di sofferenze che si infilano l’una nell’altra fino al grande e primordiale dolore della venuta al mondo. E’ una catena di dolori antichi. Una deflagrazione mortale in cui ci si può perdere.
(P.V. Tondelli, Biglietti agli amici, 2001, p. 51)