La risposta è caduta nel vento

Questa canzone è la cover della celebre Blowin’ in the wind, l’inno generazionale che ha consacrato Bob Dylan. Mogol l’ha intitolata La risposta è caduta nel vento e la sua traduzione è fedele anche se secondo alcuni critici perde di intensità. Tra coloro che l’hanno cantata, c’è Luigi Tenco, che però ne ha mutato radicalmente l’arrangiamento. Noi vi proponiamo la versione dei Kings, un piccolo gruppo veronese di musica beat, che ha avuto una certa popolarità negli anni sessanta e che ha cantato questa canzone nel 1966. La terza strofa è stata sostituita da tutti quelli che l’hanno cantata con la ripetizione della prima.

Quante le strade che un uomo farà
e quando fermarsi potrà?
Quanti mari un gabbiano dovrà attraversar
per giungere e riposar?
Quando tutta la gente del mondo riavrà
per sempre la sua libertà?

Risposta non c’è, o forse chi lo sa,
caduta nel vento sarà.

Quando dal mare un’onda verrà
che i monti lavare potrà?
Quante volte un uomo dovrà litigar
sapendo che è inutile odiar?
E poi quante persone dovranno morir
perché siano troppe a morir?

Risposta non c’è, o forse chi lo sa,
caduta nel vento sarà.

Quanti cannoni dovranno sparar
e quando la pace verrà?
Quanti bimbi innocenti dovranno morir
e senza sapere il perché?
Quanto giovane sangue versato sarà
finché un’alba nuova verrà?

Risposta non c’è, o forse chi lo sa,
caduta nel vento sarà.





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