Storia – La fondazione di Roma

Secondo la leggenda, le origini di Roma risalgono all’Asia Minore, in particolare nella città di Troia. Mentre le fiamme avvolgono la nobile e ricca città a lungo assediata dai Greci (com’è raccontato nell’Iliade di Omero), Enea, figlio di Venere, fugge con il padre Anchise e il figlio Ascanio. La sua storia è narrata da Virgilio, nell’Eneide, in un chiaro esempio di propaganda imperiale! Sotto l’imperatore Augusto, infatti, nasce la volontà di nobilitare le origini romane e chi più nobile dei Greci, padri del pensiero filosofico occidentale? E’ così che nasce il mito di Enea che, alla fine di un lungo viaggio, approda nel Lazio. Come ci racconta Tito Livio, Enea fonda una città, Lavinio, in onore della sua sposa, Lavinia, figlia del re Latino.

Da Enea discendono varie generazioni, fino a giungere al re Numitore, che costringe la figlia del fratello Amulio, Rea Silvia, a diventare vestale (una sacerdotessa che deve votarsi alla castità). Il dio Marte, innamoratosi di Rea Silvia, si unisce a lei, facendo nascere due gemelli, Romolo e Remo. Rea Silvia viene uccisa dal re e i bambini abbandonati nel fiume Aniene. Una lupa li vede e decide di allattarli e prendersene cura (“lupa”, in latino, è una parola che ha anche l’accezione di “prostituta”), per poi essere curati da Faustolo e Laurenzia. Divenuti grandi e conosciuta la loro identità, i due giovani, con l’aiuto di numerosi seguaci arruolati tra i fuorilegge dell’epoca, si vendicano di chi li ha abbandonati, uccidendo Amulio.

Romolo e Remo decidono di fondare una città. Ma chi deve esserne il re? Essendo gemelli, non è possibile valutare chi è più anziano e allora decidono di affidare ai segnali degli dèi il compito di indicare chi ha diritto di diventare re della nuova città. Romolo sceglie di andare sul colle Palatino, Remo sull’Aventino. Secondo Tito Livio, il primo presagio, costituito da sei avvoltoi in volo, è a favore di Remo, ma in seguito ne appaiono dodici a Romolo. Quest’ultimo reclama la primazia sulla base del numero, Remo sulla base del tempo di apparizione. Anche i seguaci si schierano a favore dell’uno o dell’altro e ne nasce una lotta. Remo, per prendere in giro il fratello, scavalca il solco sul terreno che delimita il confine della città di Romolo e quest’ultimo, irato, lo uccide. E diventa re della città. E’ il 21 aprile del 753 a.C.: giorno in cui nasce la città che dominerà per 1.000 anni il Mediterraneo, costituendo il più grande impero dell’Occidente. Una città che, secondo la leggenda, ha origini nel nobile pensiero greco, nella bellezza di Venere e nella forza di Marte.





Precedente Te c'hanno mai mannato a quer paese Successivo Omaggio a Roma