La boheme

“La boheme” è la versione italiana dell’omonimo brano scritto e cantato da Charles Aznavour del 1965. Il cantante francese, infatti, ha per molto tempo cantato anche in italiano molti dei suoi brani.
In questa canzone racconta la storia di due giovani innamorati, un pittore e la sua musa, e di come il tempo abbia cambiato tutto.

La boheme

Io vi parlo di un tempo che in questo momento non ha più valore,
vi parlo di Montmartre, dei fiori di lillà sbocciati alle finestre
della nostra stanza colma di speranza e di un grande amore…
Pittore vuole dire e poco da mangiare, ma lei non pianse mai.

La boheme, la boheme, era la nostra felicità.
La boheme, la boheme, era la nostra bella età.

E nei caffé vicini, eravamo qualcuno che aspettava la gloria,
dei poveri si sa, ma a dir la verità ci credevamo tanto
tanto che una tela poi si trasformava in un pasto caldo
e tutto senza un soldo intorno ad un camino, l’inverno non c’é più.

La boheme, la boheme, vuol dire vivere così.
La boheme, la boheme, amare tutti e dire sì.

Molto spesso accadeva che al mio cavalletto io passavo la notte
e disegnavo te che stavi lì per me, per ore ed ore intere
e poi alla mattina, morti si stanchezza, ci trovava il sole
e scendevamo insieme, tutti e due felici, a bere un buon caffé.

La boheme, la boheme, aver vent’anni insieme a lei.
La boheme, la boheme, non l’ho rivista proprio mai.

Quando un giorno per caso, mi trovai a passare davanti ad una casa,
la casa di Montmartre, non vedo più i lillà e tutto sembra triste
e sopra quella scala, non passa più una tela, ora è tutto nuovo…
Io sono un gran signore che muore di dolore e che non piange mai.

La boheme, la boheme, sento una voce e penso a lei.
La boheme, la boheme, indietro non si torna mai.





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