Imperfetto – Mio adorato nessuno

Questo è un brano posto all’inizio del romanzo Mio adorato nessuno, di Giorgio Scerbanenco. Coniuga i verbi tra parentesi all’imperfetto.

Passata Pavia (esserci) una strada che (costeggiare) il Ticino dalle acque sempre chiare, poi un'altra un poco più interna che (seguire) il Po. (Essere) luglio, nel pomeriggio, intorno (esserci) i campi verdi e non una casa, una persona. Lo scooter (sollevare) rabbiose nuvolette di fumo, a sinistra (esserci) un canale per irrigare le marcite. Mario (avere) fatto quella strada solo altre due volte in vita sua, una da ragazzo, con papà Lorenzo, e un'altra appena tornato da militare, un giorno che (sentirsi) solo, spaesato, malinconico e gli era tornato il pensiero della madre. Adesso vi (tornare) una terza volta, ma (avere) uno scopo preciso. Si era ricordato che da quelle parti vi (essere) un prato tutto riparato da un boschetto dove (potere) star tranquillo con la ragazza.

(da Giorgio Scerbanenco, Mio adorato nessuno, Rizzoli, 1981, p. 5.)





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