Il canto degli Italiani

Il canto degli Italiani è l’inno nazionale d’Italia. E’ conosciuto anche come Fratelli d’Italia, che è il primo verso, e come Inno di Mameli dal nome del suo autore.
L’inno è stato scritto nel 1847 dal ventenne Goffredo Mameli che lo inviò a Michele Novaro, compositore, che scrisse la musica.
Giuseppe Verdi inserì, nel 1867, Il Canto degli Italiani nel suo Inno delle Nazioni, accanto alla Marsigliese e a God save the queen.
Ignorato sotto il Fascismo, l’Inno torna ad avere importanza dopo la Seconda Guerra mondiale, quando Arturo Toscanini propone l’Inno delle Nazioni con l’inno di Mameli.
Il Canto degli Italiani non è stato però inserito nella Costituzione e quindi, anche se ormai rappresenta l’Italia, sarebbe in teoria solo un inno provvisorio.


 

Fratelli d’Italia,
l’Italia s’è desta,
dell’elmo di Scipio
s’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
ché schiava di Roma
Iddio la creò.

Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l’Italia chiamò.
Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l’Italia chiamò!

Noi fummo da secoli
calpesti, derisi,
perché non siam popolo,
perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
bandiera, una speme:
di fonderci insieme
già l’ora suonò.

Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l’Italia chiamò.
Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l’Italia chiamò!

Uniamoci, amiamoci,
l’unione e l’amore
rivelano ai popoli
le vie del Signore.
Giuriamo far libero
il suolo natio:
uniti, per Dio,
chi vincer ci può?

Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l’Italia chiamò.
Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l’Italia chiamò!

Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.

Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l’Italia chiamò.
Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l’Italia chiamò!

Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.

Bandiera Italiana

Traduzione in italiano semplificato:

Fratelli d’Italia,
l’Italia s’è svegliata
dell’elmo di Scipio
si è coperta la testa
(Scipione l’Africano era il comandante romano che ha fermato Annibale).
Dov’è la vittoria?
Le dia la chioma
perché Dio l’ha creata schiava di Roma
(una volta alle schiave si tagliavano i capelli, in questo caso è la Vittoria ad essere schiava di Roma).

Stringiamoci a coorte
(un tipo di esercito romano)
siamo pronti alla morte,
siamo pronti alla morte,
l’Italia chiamò!
Noi siamo stati per secoli
calpestati e presi in giro
perché non siamo un popolo,
perché siamo divisi.
Ci riunisca un’unica
bandiera, una speranza:
è suonata l’ora
di fonderci insieme.

Uniamoci, amiamoci,
l’unione e l’amore
rivelano ai popoli
le vie del Signore.
Giuriamo di liberare
la nostra terra:
uniti, per Dio,
chi può vincerci?

Dalle Alpi alla Sicilia
ogni luogo è Legnano
(Il 29 maggio 1176 l’esercito della Lega Lombarda ha fermato a Legnano l’imperatore Federico Barbarossa),
ogni uomo è Ferruccio
(Francesco Ferruccio è stato un difensore della Repubblica di Firenze, nel ‘500, contro l’imperatore Carlo V)
Ha il core, ha la mano.
I bambini d’Italia si chiamano Balilla
(è un bambino patriota genovese che nel ‘700 ha guidato la rivolta contro gli Austriaci)
Il suono di ogni squilo
suonò come per i Vespri
(I “Vespri siciliani” è il nome dato alla rivolta contro i francesi nel ‘200 in Sicilia).

Le spade vendute, cioè quelli che per denaro combattono per gli Austriaci
si piegheranno come l’erba.
L’Aquila d’Austria
ha perso le sue penne.
Il sangue d’Italia,
il sangue polacco
ha bevuto con il cosacco
(la Russia)
ma il cuore le si è bruciato.





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