Il poeta romano Trilussa (1871-1950) ci racconta, con la sua solita sagace ironia, qual è secondo lui la favola più breve e qual è la più lunga. In questo caso il romanesco non ha bisogno di traduzioni.
Pe’ conto mio la favola più corta
è quella che se chiama Gioventù:
perché… c’era una vorta…
e adesso non c’è più.
E la più lunga? E quella de la Vita:
la sento raccontà da che sto ar monno,
e un giorno, forse, cascherò dar sonno
prima che sia finita…
di Trilussa