Questa canzone fascista canvata la colonizzazione degli italiani in Etiopia. La canzone era in romanesco ma è stata poi cambiata. Il Ministro della Cultura popolare fascista era rimasto contrario al testo che parlava dell’amicizia tra le due popolazioni ma questo non ha evitato la sua diffusione e popolarità.
Se tu dall’altipiano guardi il mare,
Moretta che sei schiava tra gli schiava,
Vedrai come in un sogno tante nave
E un tricolore sventolar per te.
Faccetta nera, bell’abissina
Aspetta e spera che già l’ora si avvicina!
quando staremo vicino a te,
noi te daremo un’altra legge e un altro re.
La legge nostra è schiavitù d’amore,
ma è liberta de vita e de pensiere,
vendicheremo noi camicie nere,
Gli eroi caduti liberando te!
Faccetta nera, bell’abissina
Aspetta e spera che già l’ora si avvicina!
quando staremo vicino a te,
noi ti daremo un’altra legge e un altro Re.
Faccetta nera, piccola abissina,
ti porteremo a Roma, liberata.
Dal sole nostro tu sarai baciata,
Sarai in camicia nera pure te.
Faccetta nera, sarai romana
e per badiera tu c’avrai quella italiana!
Noi marceremo insieme a te
E sfileremo avanti al duce e avanti al re!