Nel film a episodi Bianco, Rosso e Verdone (1981), uno degli episodi più celebri è quello in cui Carlo Verdone interpreta Furio, un romano sposato alla torinese Magda (Irina Sanpiter). I due, con i figli, devono tornare a Roma per votare. Furio è logorroico, estremamente pignolo e pedante. La povera Magda non può che ripetere «Non ce la faccio più!».
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Un esercizio di stile
Con la legge n. 75 del 1958, il Parlamento italiano approvava la definitiva chiusura delle “case di tolleranza”, quelle in cui lo Stato consentiva lo sfruttamento della prostituzione, legando le donne che vi lavoravano a uno stigma che privava loro e i loro figli dei diritti civili. E’ stata una delle prime e più importanti leggi del Parlamento che applicava il dettato costituzionale dell’uguaglianza di genere. Promotrice della legge era stata la senatrice socialista Lina Merlin, che aveva condotto una battaglia cominciata nel 1948.
Il giornalista Ugo Zatterin, per informare i cittadini dell’approvazione della “legge Merlin” in televisione, riusciva a fare un lungo discorso senza mai pronunciare le parole proibite nella Rai un po’ bigotta e conformista dell’epoca: “prostitute”, “case di tolleranza”, “protettori”. Un grande esercizio di stile e di abilità:
Fantozzi e la partita di calcio
Quando c’è una partita di calcio gli italiani si preparano davanti al televisore e niente può distrarli (tranne i film cecoslovacchi).
Per qualche minuto in più
“Per qualche minuto in più” è un simpatico cortometraggio scritto e diretto da Domenico Bruzzese e Giovanni Giordano. A cosa si riferirà il titolo?
Stella
“Stella” è un cortometraggio diretto da Gabriele Salvatores. Il film racconta, in pochi minuti, una storia drammatica, l’amore materno, l’esclusione e il riscatto.