Io non son della solita vacchettaa,
né sono uno stival da contadino;
e se paio tagliato coll’accetta,
chi lavorò non era un ciabattino:
mi fece a doppia suola e alla scudiera,
e per servir da bosco e da riviera.
Categoria: Hanno scritto dell’Italia
Dove il sì sona
Del bel paese là, dove ‘l sì sona.
La storia del mondo
Italia, Italia, ah, piangi le tue colline
dove la storia del mondo è scritta in rovine!
L’italia è bella
L’Italia è bella, è fatta di uomini bizzarri e di eroi.
Per l’Italia si combatte
Cara Italia! dovunque il dolente
grido uscì del tuo lungo servaggio;
dove ancor dell’umano lignaggio
ogni speme deserta non è:
dove già libertade è fiorita.
Dove ancor nel segreto matura,
dove ha lacrime un’alta sventura,
non c’è cor che non batta per te.
Quante volte sull’Alpe spïasti
l’apparir d’un amico stendardo!
Quante volte intendesti lo sguardo
ne’ deserti del duplice mar!
ecco alfin dal tuo seno sboccati,
stretti intorno ai tuoi santi colori,
forti, armati dei propri dolori,
i tuoi figli son sorti a pugnar.
Oggi, o forti, sui volti baleni
il furor delle menti segrete:
per l’Italia si pugna, vincete!
Il suo fato sui brandi vi sta.
O risorta per voi la vedremo
al convito dei popoli assisa,
o più serva, più vil, più derisa
sotto l’orrida verga starà.
Oh giornate del nostro riscatto!
Oh dolente per sempre colui
che da lunge, dal labbro d’altrui,
come un uomo straniero, le udrà!
Che a’ suoi figli narrandole un giorno,
dovrà dir sospirando: “io non c’era”;
che la santa vittrice bandiera
salutata quel dì non avrà.