15 regole per una forma corretta di scrittura

Gli antichi dicevano che le parole volano, ma quel che si scrive rimane ed è per questo che quando si scrive bisogna avere una maggiore attenzione.

Per aiutarci in questo compito, elenchiamo alcuni punti da rivedere.

1. Ogni frase subordinata dipende da una frase principale? (La frase principale è la frase, con un verbo, che può stare da sola).

2. Ogni frase ha un soggetto? Il cambiamento del soggetto è ben segnalato o abbiamo un anacoluto?
(es: Marco ha visto Lucia, era serena → ANACOLUTO; Marco ha visto Lucia, che era serena → CORRETTO)

3. L’uso dei pronomi è corretto? E’ chiaro a cosa si riferiscono?

4. L’uso delle preposizioni è corretto?

5. Evitare il CHE polivalente (es: Ho visto Marco che gli ho dato i documenti→ Ho visto Marco A CUI ho dato i documenti)

6. Evitare un uso scorretto di DOVE (es: Sono entrato in un gruppo dove tutti possono far parte → Sono entrato in un gruppo DI CUI tutti possono far parte)

7. Il tempo verbale principale del testo (presente, futuro, passato prossimo, passato remoto) è mantenuto in modo coerente?

8. Il congiuntivo e l’indicativo sono usati correttamente?

9. Le parole usate sono adatte al tipo di testo e al destinatario?

10. Conosciamo le parole che utilizziamo? Meglio usare termini di cui siamo sicuri.

11. Le parole sono troppo generiche? Meglio usare termini più esatti.

12. Abbiamo ripetuto le stesse parole in poche righe? Cerchiamo dei sinonimi.

13. Lunghezza delle frasi: evitiamo uno stile telegrafico senza formulare periodi troppo lunghi che sono difficili da leggere.
Se le frasi sono troppo brevi, leghiamole con dei nessi per proposizioni esplicite.
Se le frasi sono troppo lunghe, spezziamole o trasformiamo alcune frasi in nomi (es: Mi ha detto che quando partirà vorrà vedermi → Mi ha detto che prima della sua partenza vorrà vedermi)

14. La punteggiatura è corretta? Ci sono sufficienti pause?

15. Apostrofi e accenti sono corretti?

Vedi anche:
15 regole per scrivere dei contenuti
Vocabolario
Regole per una corretta scritturaUmberto Eco

Tanti modi per dire “Mi piace”

Come possiamo esprimere apprezzamento per qualcosa o per qualcuno senza utilizzare l’espressione “mi piace”?
La lingua italiana offre molte sfumature legate agli oggetti e alla nostra reazione emotiva: quali sono e come vanno usate?

Mi piace

CON IL CIBO:
è / lo trovo appetitoso
è / lo trovo buono
è / lo trovo delizioso
è / lo trovo gradevole
è / lo trovo gustoso
è / lo trovo invitante
è / lo trovo prelibato
è / lo trovo saporito
è / lo trovo sfizioso
è / lo trovo squisito
è / lo trovo stuzzicante
è / lo trovo succulento
ha un buon sapore
lo mangio volentieri / con piacere
ne vado matto / pazzo

CON UNA BEVANDA:
è / la trovo gradevole
è / la trovo gustosa
è / la trovo prelibato
è / la trovo squisito
ha un buon sapore
la bevo volentieri / con piacere
ne vado matto / pazzo

CON QUALCOSA CHE SI VEDE:
è / lo trovo adorabile
è / lo trovo affascinante
è / lo trovo bello
è / lo trovo carino
è / lo trovo commovente
è / lo trovo eccitante
è / lo trovo entusiasmante
è / lo trovo grandioso
è / lo trovo grazioso
è / lo trovo incantevole
è / lo trovo interessante
è / lo trovo magnifico
è / lo trovo piacevole
è / lo trovo splendido
è / lo trovo suggestivo
è / lo trovo toccante
mi emoziona

CON UN PROFUMO / ODORE:
è / lo trovo buono
è / lo trovo gradevole
è / lo trovo inebriante
è / lo trovo piacevole

CON UNA CANZONE / MUSICA:
è / la trovo bella
è / la trovo coinvolgente
è / la trovo commovente
è / la trovo emozionante
è / la trovo entusiasmante
è / la trovo incantevole
è / la trovo magnifica
è / la trovo orecchiabile
è / la trovo piacevole
è / la trovo toccante
mi emoziona
si ascolta volentieri / con piacere

CON UN TESTO / DISCORSO:
è / lo trovo appassionante
è / lo trovo avvincente
è / lo trovo bello
è / lo trovo coinvolgente
è / lo trovo commovente
è / lo trovo eccitante
è / lo trovo elettrizzante
è / lo trovo emozionante
è / lo trovo entusiasmante
è / lo trovo esaltante
è / lo trovo fluido
è / lo trovo incantevole
è / lo trovo interessante
è / lo trovo magnifico
è / lo trovo piacevole
è / lo trovo scorrevole
è / lo trovo scritto bene
è / lo trovo suggestivo
è / lo trovo stimolante
è / lo trovo toccante
mi emoziona
scorre bene
si legge volentieri / con piacere
suona bene

CON UNA PERSONA:
è / la trovo adorabile
è / la trovo affascinante
è / la trovo attraente
è / la trovo bella
è / la trovo carina
è / la trovo gradevole
è / la trovo interessante
è / la trovo intrigante
è / la trovo piacevole
è / la trovo seducente
è / la trovo stimolante
la adoro
la amo
mi è cara
mi è simpatica

Divisione in sillabe

La sillaba è un gruppo di suoni che è pronunciato con una sola emissione di voce e ogni sillaba contiene almeno una vocale.

Le parole possono contenere varie sillabe e la divisione delle parole in sillabe, in italiano, è molto semplice e segue queste regole:

– una vocale (o dittongo) iniziale forma una sillaba
es: a-ma-ro, e-de-ra, o-tre

– una consonante seguita da una vocale forma una sillaba
es: dado, mano, tela

– i + u, u + i formano una vocale
es: p, fiu-me, al-trui

– due delle vocali a, e, o insieme formano due sillabe
es: mae-stro, beato, poe-ta

– i, u + a, e, o quando l’accento tonico cade su i, u formano due sillabe
es: tuo, pau-ra, qua-si

– le consonanti doppie si dividono
es: bello, terra, rosso

– i gruppi di consonanti + vocale che formano un solo suono non si dividono
es: sche-da, la-sa-gne, li-scio

– l, m, n, r + consonante si dividono e si uniscono alla vocale precedente
es: ambra, albe-ro, tardi

– s + consonante (o consonanti) non si divide
es: ta-sca, o-spi-te, a-sma

– b, c, d, f, g, p, t, v, + l, r non si dividono
es: a-fri-ca-no, ma-gro, te-ne-bre

Grammatica

Grammatica è una parola latina che viene dal greco grammatiké téchne, cioè arte dello scrivere. La grammatica indica, quindi, tutte le regole per scrivere e parlare correttamente.
La lingua è sempre in evoluzione e cambia con il tempo e per comprendere a fondo una lingua è importante conoscere le regole, gli usi, le eccezioni e la loro evoluzione.
Un libro di grammatica può essere descrittivo, con un elenco di tutti gli usi e le regole della lingua, o prescrittivo (o normativo), cioè con un elenco di regole da seguire.
In poche parole: un linguista ha bisogno di una grammatica descrittiva, uno studente di italiano ha bisogno di una grammatica prescrittiva e un insegnante di italiano deve usarle entrambe.

Fonologia:

La fonologia è lo studio dei suoni della lingua. L’italiano come molte lingue indoeuropee usa una scrittura fonetica: si scrive come si pronunciano le parole.
In genere ad ogni suono della lingua (fonema) corrisponde un segno (grafema) ma ci sono alcune lettere che si pronunciano in modo diverso in base a delle regole. Le regole di pronuncia cambiano da lingua a lingua e per questo a livello internazionale si usa un alfabeto fonetico.
In italiano l’alfabeto grafico e l’alfabeto fonetico sono molto simili.

Alfabeto italiano e pronuncia

Morfologia:

La morfologia studia la struttura grammaticale delle parole. Le parole sono classificate in due gruppi:

Variabili (che possono cambiare la parte finale della parola)

Invariabili (che non cambiano mai)

Le parole variabili sono divise in cinque categorie:
nome
articolo
aggettivo
pronome
verbo
Le parole invariabili sono, invece, divise in quattro gruppi:
avverbio
preposizione
congiunzione
esclamazione

Le forme variabili dei verbi sono chiamate coniugazioni mentre le forme variabili dei nomi sono chiamate declinazioni.
Un errore morfologico potrebbe essere lo scorretto uso delle coniugazioni e delle declinazioni: ad esempio entusiasto al posto di entusiasta, morito al posto di morto ecc…

Sintassi:

La sintassi la parte della grammatica che regola la coordinazione delle parole che formano una frase semplice o una frase complessa.
Tra gli errori più diffusi ci sono quelli legati all’uso del congiuntivo e, tra gli studenti stranieri, delle preposizioni e
degli ausiliari.

15 regole per una forma corretta di scrittura

Lessico (o semantica):

La semantica la parte della grammatica che studia il significato delle parole e il loro uso nella frase o in un testo.
L’errore lessicale può essere legato non sono al diverso significato delle parole (come presunto al posto di sedicente) ma anche allo stile (come pecora al posto di ovino in un testo tecnico/scientifico).

Lessico e vocabolario
Focus sulle parole

Pragmatica

La pragmatica lo studio della lingua nel suo uso concreto, cioè in una situazione e in un contesto determinato. Oltre alla correttezza ortografica, morfologica e sintattica e oltre al significato letterale, una frase esprime una intenzione di chi parla. Questa intenzione segue delle convenzioni.Una frase può essere ambigua, ironica, sarcastica, retorica ecc…
L’italiano è una lingua dove il contesto è estremamente importante per capire l’informazione. Gli italiani  usano molte formule e costruzioni che hanno un significato diverso (come frasi di cortesia per dare ordini, domande retoriche per sottolineare l’ovvietà di alcuni dati ecc…).
Uno studente straniero con una buona competenza linguistica, se non raggiunge anche una competenza pragmatica, può incontrare delle grandi difficoltà comunicative.
L’uso pragmatico è molto difficile da studiare in astratto. Un aiuto è leggere narrativa italiana, vedere film italiani e frequentare gli italiani madrelingua.

15 regole per scrivere dei contenuti

Ortografia:

L’ortografia è l’insieme delle regole per una corretta scrittura (ortografia viene dal greco: ortho, che vuol dire corretto, e graphia, che vuol dire scrivere).
L’ortografia si riferisce all’uso corretto di consonanti, vocali e accenti nello scrivere le varie parole.

– Errori ortografici più diffusi
– Accenti, elisioni e apostrofi

Punteggiatura:

La punteggiatura è la parte della grammatica che regola i segni della scrittura. La punteggiatura è importante perché, oltre a comunicare il senso della frase, ci aiuta a capire meglio il tono con cui leggere il testo.

Regole per una corretta punteggiatura

Vedi anche:
Divisione in sillabe

30 errori comuni in italiano

Qui di seguito troviamo una raccolta degli errori più diffusi nell’italiano scritto. Sono soprattutto errori di ortografia e morfosintassi.

Si scrive:

di → preposizione semplice (es: il quaderno di Paolo è rosso)
di’→ imperativo del verbo dire (es: di’ pure quello che ti pare)
→ giorno (es: bisogna prendere queste vitamine tre volte al dì)

Si scrive:

fa → particella (es: Marco è venuto un’ora fa )
fa → terza persona presente del verbo fare (es: il papà fa la pasta)
fa’ → imperativo del verbo fare (es: Fa’ qualcosa!)

Si scrive:

da → preposizione semplice (es: Giorgio viene da Milano)
→ terza persona presente del verbo dare (es: Luca dà un fiore a Marina)
da’ → imperativo del verbo dare (es: Da’ quello vuoi ma da’ qualcosa!)

Si scrive:

si → pronome riflessivo (es: Francesco si lava ogni giorno)
si → particella pronominale (es: Non si dice così!)
→ avverbio affermativo (es: Erica mi ha detto di sì!)

Si scrive:

sta → terza persona presente del verbo stare (es: Tommaso sta fermo e immobile)
sta’ → imperativo del verbo stare (es: Sta’ fermo cinque minuti!)
‘sta → variante colloquiale di “questa” (es: ‘sta casa è meravigliosa!)

Si scrive:

se →congiunzione ipotetica (es: Se avessi fame, mangerei)
→pronome personale riflessivo (es: Ognuno pensi a sé!)

NON si scrive:

Si scrive:
po’

NON si scrive:

Si scrive:
insegniamo
disegniamo
sogniamo

NON si scrive:
insegnamo
disegnamo
sognamo

Si scrive:
fu

NON si scrive:

Si scrive:
qual è?

NON si scrive:
qual’è?

Si scrive:
d’accordo

NON si scrive:
daccordo

Si scrive:
innocuo

NON si scrive:
innoquo

Si scrive:
evacuare

NON si scrive:
evaquare

Si scrive:
promiscuo

NON si scrive:
promisquo

Si scrive:
non c’entra niente per dire: non è relativo a questa questione

NON si scrive:
non centra niente che invece vuol dire: non riesce a fare centro con nessuna cosa

Si scrive:
accelerare

NON si scrive:
accellerare

Si scrive:
soprattutto

NON si scrive:
sopratutto

Si scrive:
entusiasta (lui/lei)

NON si scrive:
entustiasto

Si scrive:
aeroporto
aeroplano

NON si scrive:
aereoporto
aereoplano

Si scrive:
do

NON si scrive:

Si scrive:
so

NON si scrive:

Si scrive:
su

NON si scrive:

Si scrive:
qua

NON si scrive:
quà

Si scrive:
qui

NON si scrive:
quì

Si scrive:
desse → congiuntivo presente del verbo dare

NON si scrive:
dasse

Si scrive:
stesse → congiuntivo presente del verbo stare

NON si scrive:
stasse

Si scrive:
celeberrimo

NON si scrive:
celebrissimo

Si scrive:
meteorologia

NON si scrive:
metereologia

Si scrive:
coscienza

NON si scrive:
coscenza

Si scrive:
conoscenza

NON si scrive:
conoscienza