Carnevale

Carnevale è una festa che si celebra in Italia in vari giorni, soprattutto prima del Mercoledì delle Ceneri che dà inizio alla Quaresima e al periodo di Pasqua.
Carnevale è una parola che viene dal latino, carnem levare (“togliere la carne”) e si riferisce al fatto che subito dopo si entra in periodo di penitenza dove la carne non si dovrebbe mangiare.
I due giorni principali sono il Giovedì grasso e il Martedì grasso, che sono gli ultimi giovedì e martedì prima del Mercoledì delle Ceneri. In questi due giorni, in molte città sfilano carri e ci sono feste in maschera. Per motivi di lavoro queste feste e sfilate vengono, però, sempre più rimandate alla domenica precedente il Martedì grasso.

Carnevale

La festa di carnevale, dove si celebra l’abbondanza, la gioia di vivere e la sospensione delle regole. La frase che si ripete in questi giorni è: “a carnevale ogni scherzo vale!”. Questa festa ricorda le antiche feste romane legate a Dioniso, il dio del vino e dell’eccesso.
Già nel XV secolo si celebravano delle feste con carri in maschera, balli e canti gioiosi, il più famoso dei quali resta quello scritto da Lorenzo il Magnifico, chiamato il Trionfo di Bacco e Arianna.

Ogni città ha le sue tradizioni carnevalesche e alcune sono diventate molto celebri anche nel mondo, come il carnevale di Venezia e il carnevale di Viareggio.

Con il carnevale ritornano ogni anno le maschere della Commedia dell’Arte, con racconti, poesie e rappresentazioni teatrali.

Poesie sul carnevale:
Scherzi di carnevale – Gianni Rodari
Carnevale vecchio e pazzo – Gabriele D’Annunzio
Carnevale in filastrocca – Gianni Rodari
Maschera – Roberto Piumini

Vedi anche:
I racconti di carnevale
Il carnevale di Putignano in bicicletta

Carnevale di Venezia

Il Carnevale di Venezia è uno dei più conosciuti e apprezzati del mondo.
La storia del carnevale di Venezia è molto antica e alcune fonti parlano addirittura dell’anno Mille. Questa festa viene organizzata soprattutto per permettere alla popolazione della Repubblica veneziana un grande momento di divertimento, in particolare per le persone più povere.
Le eleganti maschere utilizzate, celebri in tutto il mondo, servivano a nascondere le differenze sociali, per dare l’idea di una festa dove tutti fossero uguali.

Maschera veneziana

Con la nascita della Commedia dell’Arte vengono organizzate, in questo periodo, molte rappresentazioni nei teatri, quasi per annullare la differenza tra realtà e finzione.

La tradizione prevede che ogni anno un “angelo” voli in cielo dal Campanile di San Marco e vada verso il Doge, il vecchio capo della Repubblica. Con il volo dell’angelo cominciano le celebrazioni del carnevale.

Non essere scortese!

Quanto è importante il modo in cui comunichiamo un’informazione? In italiano è decisivo. L’italiano è una delle lingue con la maggiore attenzione al contesto, cioè alle parole usate, alle emozioni trasmesse e alle possibili interpretazioni delle informazioni.
Volendo fare una scala, tra le lingue ad alto contesto troviamo sicuramente quelle asiatiche (coreano, giapponese e cinese), l’arabo e l’italiano mentre tra quelle a basso contesto troviamo il tedesco, le lingue scandinave, e l’inglese americano.
Un’incomprensione che nasce spesso tra i nativi dei due gruppi è che quelli che hanno come madrelingua una lingua a basso contesto percepiscono gli altri come poco chiari e fumosi e, al contrario, quelli ad alto contesto possono percepire gli altri come rudi e sgarbati.

Cafone

Tra i momenti più delicati, in uno scambio linguistico, ci sono sicuramente le richieste di informazioni e gli ordini. In molti casi gli italiani usano delle domande indirette con delle frasi per rendere la richiesta/ordine più cortese.

Tra le formule di introduzione ad una domanda cortese possiamo usare:
– Verbo al condizionale
– Sai… / Sai per caso… / Sai già…
– Sapresti dirmi… / Potresti dirmi…
– Ti dispiace se… / Ti dispiacerebbe se...

Vediamo alcuni esempi concreti:

Domanda diretta: Dov’è il ristorante?
Forma più cortese: Sai dove è il ristorante? / Sai per caso dove è il ristorante?

Domanda diretta: Dove si trova il bagno?
Forma più cortese: Sai dove è il bagno? / Mi potresti dire dove è il bagno?

Domanda diretta: Dov’è il signor Rossi?
Forma più cortese: Saprebbe dirmi dove è il signor Rossi?

Domanda diretta: Quando sarà pronta la relazione?
Forma più cortese: Sa già quando la relazione sarà pronta? / Ha già in mente una data per la consegna della relazione?

Domanda diretta: Mi aiuta a tirar giù la valigia?
Forma più cortese: Sarebbe così gentile da aiutarmi a tirar giù la valigia? Mi aiuterebbe a tirar giù la valigia?

Domanda diretta: Mi dà un bicchiere d’acqua?
Forma più cortese: Posso chiederle un bicchiere d’acqua? / Mi darebbe un bicchiere d’acqua.

Domanda diretta: Hai capito quel che ho detto?
Forma più cortese: E’ chiaro quel che ho detto?

Domanda diretta: Non so se hai capito bene, ma oggi faremo gli straordinari.
Forma più cortese: Non so se mi sono spiegato bene, ma oggi dovremo fare gli straordinari.

Domanda diretta: Che ora è?
Forma più cortese: Saprebbe dirmi che ora è?

Domanda diretta: Posso aprire la finestra?
Forma più cortese: Le dispiace se apro la finestra?

Come è evidente, per esprimere la cortesia la struttura della frase è molto più importante di formule come “per favore”, “per piacere” o “per cortesia”.

Calligrafia

CalligrafiaLa calligrafia (dal greco kalòs, bello, e grafé, scrittura) è conosciuta anche come l’arte del bello scrivere. In molti paesi d’Oriente, la calligrafia è vista come la più alta forma di pittura.

In occidente è legata allo sviluppo della scrittura dovuto ai greci e ai romani, ma i più importanti trattati di Calligrafia nascono verso la fine del ‘400 e gli inizi del ‘500.

La scrittura occidentale nasce, come molti sanno, dai fenici verso il 1200 avanti Cristo. Nei secoli successivi viene adattata dai greci, dagli etruschi e dai romani. Dalla scrittura romana, poi, derivano tutte le scritture dell’Occidente.
La scrittura degli antichi romani è stata importante per molti secoli. Con il crollo dell’impero romano e con la conseguente diminuzione dell’uso della scrittura, cambia anche il modo di scrivere. Con Carlo Magno, ad esempio, nasce la carolingia, che si diffonde anche per il processo di unificazione legato a fini politici. Mentre con le università nasce e diffonde il gotico, nato soprattutto per risparmiare sull’uso della carta, che si è molto diffuso nel nord Europa.

CancellerescaIn Italia una prima avversione al gotico la troviamo già con Petrarca, che lo critica nel testo La scrittura, seguito da Boccaccio. Petrarca sostiene che il gotico sia una scrittura artificiosa e difficile da leggere, mentre preferirebbe uno stile più sobrio, elegante e gradevole.
Nel ‘400 gli umanisti italiani danno vita alla minuscola umanista, o lettera antica: un tipo di scrittura ispirato a quella classica antica, molto distante dal gotico.
Nel 1420 l’umanista Niccolò Niccoli, credendo che la lettera antica sia troppo lenta per scrivere normalmente, inventa un nuovo tipo di scrittura: nasce la cancelleresca, conosciuta anche come italico.
La cancelleresca viene illustrata in un testo di Ludovico Arrighi che diventerà molto famoso: La Operina di imparare a scrivere littera cancellaresca.
La scrittura italica diventa poi un carattere di stampa con Aldo Manuzio, che la adatta alla stampa nel 1501, ed è da questo carattere che viene, per esempio, il celebre Times New Roman.

Anche se è nata come scrittura rapida, l’italico diventa con il tempo una scrittura molto formale.

Verso la fine del ‘500 cambia anche il tipo di strumento scrittorio: se in precednza veniva usata la penna d’oca con punta tagliata di piatto, quindi tronca, in seguito viene maggiormente utilizzata la penna di tacchino tagliata a punta, che permette una maggiore inclinazione. In questo modo nasce anche un nuovo tipo di scrittura, da cui deriva il corsivo insegnato a scuola in Europa e in America nel XIX secolo.
Questo corsivo è un tipo di scrittura che per la prima volta lega tutte le lettere ed è particolarmente rapido e pratico.

Alfabeto corsivo italiano

Ancora oggi nelle scuole italiane si insegna a scrivere in corsivo e in stampatello, derivato dalla cancelleresca maiuscola.
Con l’arrivo della penna a sfera, la scrittura non è stata più valutata come materia a scuola e oggi, come in molti Paesi, si discute se abbandonare il corsivo. Lo studente, infatti, si trova a scrivere in un modo e a leggere dei testi che usano un altro carattere e questo creerebbe delle maggiori difficoltà.

Da parte nostra, siamo convinti che l’educazione è soprattutto educazione al bello, più che al pratico, e il bello scrivere è un bel vivere.

Link utili: Associazione italiana calligrafi
Libro: L’operina di Ludovico Arrighi

Spritz

SpritzChiunque sia stato in Italia sa che per l’aperitivo è possibile ordinare uno spritz. Nonostante il nome, lo spritz è un cocktail italiano e viene dal Veneto, ed è oggi diffuso in quasi tutta Italia e anche all’estero.
Si dice che lo spritz sia nato vedendo i soldati dell’impero austriaco che mischiavano il vino, per loro troppo alcolico, con acqua frizzante. Il vino così allungato viene ancora chiamato vino spruzzato in alcuni punti del nord Italia ed essendo spritzen la parola tedesco per spruzzare, questo spiegherebbe l’origine del nome.

Nella ricetta originaria lo spritz prevede:
– 1/3 di vino bianco frizzante
. 1/3 di amaro
. 1/3 di acqua frizzante

Ma è stata la Aperol, la società dell’omonimo amaro, a investire negli anni cinquanta molto in pubblicità e a stabilire la nuova ricetta:
– 6 cl Prosecco
– 4 cl Aperol
– una spruzzata di soda o acqua frizzante

Da servire in un calice magari con una fetta di arancia. Cin cin!