L’italiano

“L’italiano” è una canzone portata a Sanremo da Toto Cutugno nel 1981 e diventando poi la sua canzone più famosa. Il brano, che è un elogio dell’Italia, è in realtà un elenco di stereotipi dell’italiano medio che Cutugno difende e di cui si sente fiero.

Lasciatemi cantare
con la chitarra in mano
lasciatemi cantare…
sono un italiano.
Buongiorno Italia
e gli spaghetti al dente,
e un partigiano come presidente,
con l’autoradio sempre nella mano ,
destra e un canarino sopra la finestra.
Buongiorno Italia con i tuoi artisti,
con troppa America sui manifesti,
con le canzoni con amore, con il cuore,
con più donne sempre meno suore.
Buongiorno Italia, buongiorno Maria
con gli occhi pieni di malinconia,
buongiorno Dio,
lo sai che ci sono anch’io?
Lasciatemi cantare
con la chitarra in mano,
lasciatemi cantare
una canzone piano piano,
lasciatemi cantare
perché ne sono fiero,
sono un italiano, un italiano vero.

Buongiorno Italia
che non si spaventa
con la crema da barba alla menta,
con un vestito gessato sul blu,
e la moviola alla domenica in tivù.
buongiorno Italia col caffé ristretto,
le calze nuove nel primo cassetto,
con la bandiera in tintoria,
e una seicento giù di carrozzeria.
Buongiorno Italia, buongiorno Maria,
con gli occhi pieni di malinconia,
buongiorno Dio
lo sai che ci sono anch’io?
Lasciatemi cantare
con la chitarra in mano,
lasciatemi cantare
una canzone piano piano,
lasciatemi cantare
perché ne sono fiero
sono un italiano, un italiano vero.

Buonanotte all’Italia

“Buonanotte all’Italia” è una canzone di Luciano Ligabue del 2007 e parla dei pregi e difetti del Paese. Tutto appare così sospeso tra angeli e diavoli, tra i tanti che hanno reso grande l’Italia e le tante brutture.

Di canzone in canzone
di casello in stazione
abbiam fatto giornata
era tutta da fare
la luna ci ha presi
e ci ha messi a dormire
o a cerchiare la bocca
per stupirci o fumare
come se gli angeli fossero lì
a dire che si
e tutto possibile

Buonanotte all’Italia deve un po’ riposare
tanto a fare la guardia c’è un bel pezzo di mare
c’è il muschio ingiallito dentro questo presepio
che non viene cambiato, che non viene smontato
e zanzare vampiri che la succhiano lì
se lo pompano in pancia un bel sangue così
Buonanotte all’Italia che si fa o si muore
o si passa la notte a volerla comprare
come se gli angeli fossero lì
a dire che si
e tutto possibile
come se i diavoli stessero un po’
a dire di no, che son tutte favole

Buonanotte all’Italia che ci ha il suo bel da fare
tutti i libri di storia non la fanno dormire
sdraiata sul mondo con un cielo privato
fra San Pietro e Madonne
fra progresso e peccato
fra un domani che arriva ma che sembra in apnea
e disegni di ieri che non vanno più via
di carezza in carezza
di certezza in stupore
tutta questa bellezza senza navigatore
come se gli angeli fossero lì
a dire che si
e tutto possibile
come se i diavoli stessero un po’
a dire di no, che son tutte favole

Buonanotte all’Italia con gli sfregi nel cuore
e le flebo attaccate da chi ha tutto il potere
e la guarda distratto come fosse una moglie
come un gioco in soffitta che gli ha tolto le voglie
e una stella fa luce senza troppi perché
ti costringe a vedere tutto quello che c’è
Buonanotte all’Italia che si fa o si muore
o si passa la notte a volersela fare

La terra dei cachi

“La terra dei cachi” è una geniale canzone di Elio e le storie tese. Il gruppo presentò questa canzone nel Sanremo del 1996 vincendo il premio della critica. Il brano parla di molti problemi dell’Italia in modo ironico ma anche molto duro.

Parcheggi abusivi, applausi abusivi, villette abusive,
abusi sessuali abusivi;
tanta voglia di ricominciare abusiva.

Appalti truccati, trapianti truccati, motorini truccati che scippano donne truccate;
il visagista delle dive è truccatissimo.

Papaveri e papi, la donna cannolo, una lacrima sul visto:

Italia sì Italia no Italia bum, la strage impunita.
Puoi dir di sì puoi dir di no, ma questa è la vita.
Prepariamoci un caffè, non rechiamoci al caffe’ : c’è un commando che ci aspetta per assassinarci un po’.
Commando sì commando no, commando omicida.
Commando pam commando papapapapam, ma se c’è la partita
il commando non ci sta e allo stadio se ne va,
sventolando il bandierone non più sangue scorrerà ;
infetto sì ? Infetto no? Quintali di plasma.
Primario sì primario dai, primario fantasma,
io fantasma non sarò e al tuo plasma dico no.
Se dimentichi le pinze fischiettando ti diro’
“fi fi fi fi fi fi fi fi ti devo una pinza, fi fi fi fi fi fi fi fi, ce l’ho nella panza”.

Viva il crogiuolo di pinze. Viva il crogiuolo di panze.
Quanti problemi irrisolti ma un cuore grande così.

Italia sì Italia no Italia gnamme, se famo du spaghi.
Italia sob Italia prot, la terra dei cachi.
Una pizza in compagnia, una pizza da solo; un totale di due pizze e l’Italia è questa qua.

Fufafifì fufafifì Italia evviva.
Italia perfetta, perepepè nanananai.
Una pizza in compagnia, una pizza da solo:
in totale molto pizzo, ma l’Italia non ci sta.
Italia sì Italia no, Italia si’
ue’, Italia no,ue’ ue’ ue’ ue’ ue’.

Perché la terra dei cachi è la terra dei cachi. No.

Italia

“Italia” di Mino Reitano è un brano in cui il cantante esalta in modo molto enfatico il suo amore per l’Italia. La canzone, presentata a Sanremo nel 1988, è stata attaccata spesso dalla critica e dagli altri cantanti ma ha avuto un discreto successo nel pubblico.

Era tanto che volevo
Col mio canto dire a te
Grazie a un vecchio pensiero
Grazie al mio paese che
Quest’Italia che respira
Sempre bella e c’è un perché
Questa gente le vuol bene
Questa gente è come me
Poi mi prende l’emozione
Per Firenze che sta là
Per Venezia che si muove
E l’eterna Roma è qua
Italia, Italia
Di terra bella e uguale non ce n’è
Italia, Italia
Questa canzone io la canto a te
Un giardino dentro al mare
Contadina come me
Ride e canta e ballerina
Forse il sole è nato qui
Quest’Italia che profuma
Di oleandri e di perché
Anche quando si è un po’ stanchi
Non ci si arrende per un se
Italia, Italia
Di terra bella e uguale non ce n’è
Italia, Italia
Questa canzone io la canto a te
Non ci si arrende per un se
Italia, Italia
Di terra bella e uguale non ce n’è
Italia, Italia
Questa canzone io la canto a te

Viva l’Italia

“Viva l’Italia” è un brano del 1979 di Francesco De Gregori. Nella canzone, che è un incitamento all’Italia positiva, si parla dei pregi e dei difetti dello Stivale passando per la storia italiana ed esaltando, anche contro il fascismo, “l’Italia che resiste!”.

Viva l’Italia, l’Italia liberata,
l’Italia del valzer, l’Italia del caffè.
L’Italia derubata e colpita al cuore,
viva l’Italia, l’Italia che non muore.
Viva l’Italia, presa a tradimento,
l’Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l’Italia con gli occhi asciutti nella notte scura,
viva l’Italia, l’Italia che non ha paura.
Viva l’Italia, l’Italia che è in mezzo al mare,
l’Italia dimenticata e l’Italia da dimenticare,
l’Italia metà giardino e metà galera,
viva l’Italia, l’Italia tutta intera.
Viva l’Italia, l’Italia che lavora,
l’Italia che si dispera, l’Italia che si innamora,
l’Italia metà dovere e metà fortuna,
viva l’Italia, l’Italia sulla luna.
Viva l’Italia, l’Italia del 12 dicembre,
l’Italia con le bandiere, l’Italia nuda come sempre,
l’Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
viva l’Italia, l’Italia che resiste.