Occhi che sanno parlare

“Occhi che sanno parlare” è una bellissima canzone di Pino Daniele contenuta nell’album “Iguana Cafè” del 2005. La canzone, come tutto l’album, unisce il ritmo blues, amato dal cantautore, con le sonarità caraibiche. La canzone ci parla di uno sguardo, quello della persona che si ama.

Pino Daniele

Occhi che sanno parlare,
che ti prendono così
e ci fanno ragionare
sul percorso della vita,
sulla nostra storia infinita.

Occhi che sanno cercare
anche quello che non c’è
e ci fanno confessare
tutto quello che vorremmo avere.

Amarsi ancora,
nonostante tutto.

Amarsi ancora…
se piango se rido.

Amarsi ancora
ai confini del mondo.

Occhi che sanno cercare
anche quello che non c’è
e ci fanno confessare
tutto quello che vorremmo avere.

Amarsi ancora,
nonostante tutto.

Amarsi ancora…
se piango se rido.

Amarsi ancora
ai confini del mondo.

Pregherò (I will pray)

“Pregherò (I will pray)” è una canzone di Giorgia che vede la partecipazione di Alicia Keys. Il brano è uscito nel 2013 e appartiene all’album “Senza paura”. Le parole sono in italiano e in inglese, con entrambe le artiste che si cimentano nelle due lingue.

Giorgia e Alicia Keys

Ora che ti guardo,
vedo solo il buono,
che rimane quando sai
che tutto è perso tutto è rotto ormai,
considerando noi soli
in queste circostanze nuove,
lasciamoci così
perché un legame sempre resterà.

Pregherò, piangerò,
per desiderarti tanto,
per lasciare ogni rimpianto
e no, non lo so che farò
quando avrò finito il tempo
e sarà tardi per l’inverno
che nel cuore ho
per te io pregherò.

You never believed
the reason we are here
is to make a better change for we can
see the world the best that we know how
but now I’m left alone,
left without a word,
I’m so breathless
now I’m with this
never ever been so burned before.

I will pray,
I will cry
‘cause I want you so bad
‘cause I have no regrets and no
I don’t know (non lo so) what to do.

Quando avrò finito il tempo e sarà tardi per l’inverno
e nel cuore io per te io pregherò.

Io non ti aspetto più,
non hai coraggio tu
come un pugno in faccia adesso sei,
sarà possibile tornare a vincere
contro il disincanto che mi dai,
ma tu come fai?
Ma tu come fai?

Pregherò, piangerò
per desiderarti per lasciare ogni rimpianto,
non lo so (non lo so) che farò
Quando avrò finito il tempo sarà tardi
per l’inverno e nel cuore
per te io pregherò.
Per te io pregherò, amore.

A modo tuo

“A modo tuo” è una canzone cantata da Elisa e scritta da Luciano Ligabue. Il brano, uscito nel 2014, racconta il rapporto di una mamma con sua figlia, la difficoltà nel vederla crescere, l’impossibilità di proteggerla da tutto e la comprensione del fatto che i figli non ci appartengono.
Nel video ufficiale oltre alla cantante, la protagonista è sua figlia Emma Cecile.

A modo tuo - Elisa

Sarà difficile
diventar grande,
prima che lo diventi anche tu,
tu che farai tutte quelle domande
e io fingerò di saperne di più.
Sarà difficile
ma sarà come deve essere,
metterò via i giochi,
proverò a crescere.
Sarà difficile
chiederti scusa
per un mondo che è quel che è,
io nel mio piccolo
tento qualcosa,
ma cambiarlo è difficile.
Sarà difficile
dire tanti auguri a te
a ogni compleanno
vai un po’ più via da me.
A modo tuo,
andrai a modo tuo,
camminerai e cadrai, ti alzerai sempre a modo tuo.
A modo tuo,
vedrai a modo tuo
dondolerai, salterai, cambierai
sempre a modo tuo.
Sarà difficile vederti da dietro
sulla strada che imboccherai,
Tutti i semafori,
tutti i divieti
e le code che eviterai.
Sarà difficile
mentre piano ti allontanerai
a cercar da sola quella che sarai.
A modo tuo,
andrai a modo tuo,
camminerai e cadrai, ti alzerai
sempre a modo tuo.
A modo tuo,
vedrai a modo tuo,
dondolerai, salterai, cambierai
sempre a modo tuo.
Sarà difficile
lasciarti al mondo
e tenere un pezzetto per me
e nel bel mezzo del tuo girotondo
non poterti proteggere.
Sarà difficile
ma sarà fin troppo semplice
mentre tu ti giri
e continui a ridere.
A modo tuo,
andrai a modo tuo,
camminerai e cadrai, ti alzerai
sempre a modo tuo.
A modo tuo,
vedrai a modo tuo
dondolerai, salterai, cambierai
sempre a modo tuo.

Luna

“Luna” è una canzone di Loredana Bertè del 1997. Con questo brano la cantante si è presentata al Festival di Sanremo dello stesso anno. Se il brano “E la luna bussò” cantava l’emarginazione, in questa canzone la luna è la destinataria di un grido di disperazione per la scomparsa di una persona amata.
Il “lei” del testo, infatti, si riferisce probabilmente a sua sorella Mia Marini.

Loredana Bertè

E vaffanculo luna!
Da quella fregatura,
da quella notte senza fortuna.
Da quanto tempo luna
è come stare fuori?
Chissà che fine ha fatto lei?
E quel bastardo che vorrei…
Da quanto tempo luna
ho perso la misura?
Ho seppellito
pure il cuore.
E che fine ho fatto anch’io?
Mi sono detta: “Addio, addio”.
E come si sta bene
a stare così soli!
In queste notti brave
di maledetti suoni.
Che fine ha fatto lei?
Che cosa abbiamo fatto noi?

Da quanto tempo luna
non c’è più l’infinito?
E’ stato già spartito in privato, luna.
E che fine ha fatto Dio?
Che ci abbia detto: “Addio, addio”?
E come si sta bene
a stare così soli!
E navigare a vuoto
in mille direzioni.
E come si sta bene
a ridere da soli!
In queste notti luna
in cerca di altri voli.
E che fine ha fatto
che fine ha fatto Dio?
Che fine!

Andiamo a comandare

“Andiamo a comandare” è una canzone nonsense che ha avuto molto successo nell’estate 2016, soprattutto tra i bambini, superando in poco tempo le 50 milioni di visualizzazioni arivando ad essere trasmesso anche in radio e nelle discoteche.
Il brano è scritto da Fabio Rovazzi, un ragazzo che deve la sua fama a youtube e facebook e nel video sono presenti anche i rapper J-Ax e Fedez.

Fabio Rovazzi

Ma guardi Signor Rovazzi,
ho in mano qua la sua cartella
e devo dirle che tra tutti i valori
le è salito l’andare a comandare…
Mi spiace.

Ho un problema nella testa, funziona a metà,
ogni tanto parte un suono che fa: —

E ogni volta che mi parte, situo imbarazzante,
come quella volta che stavo al ristorante e —

“Posso offrirti da bere?”,
lei dice: “Va bene”

Solo che quando le passo il bicchiere —

È una malattia!
È pericolosa!
Statemi lontano, è contagiosa!

Non so se son pazzo
o sono un genio,
faccio i selfie mossi
alla Guè Pequeno,
non mi fumo canne,
sono anche astemio,
io non faccio brutto
ma…

Col trattore in tangenziale
andiamo a comandare!
Scatto foto col mio cane
andiamo a comandare!
In ciabatte nel locale
andiamo a comandare!
Sboccio acqua minerale,
andiamo a comandare!
Andiamo a comandare!

Ho un problema nella testa, funziona a metà
ogni tanto parte un suono che fa: —
E ho la testa che gira, come il kebab,
spengo la musica dentro il tuo club.

“Rovazzi, ma che cazzo fai!?”

Non so se son pazzo
o sono un genio,
faccio i selfie mossi
alla Guè Pequeno,
non mi fumo canne,
sono anche astemio,
io non faccio brutto
ma…

Col trattore in tangenziale
andiamo a comandare!
Scatto foto col mio cane
andiamo a comandare!
In ciabatte nel locale
andiamo a comandare!
Sboccio acqua minerale,
andiamo a comandare!
Andiamo a comandare!