Canzone per un’amica

Canzone per un’amica è un pezzo scritto da Francesco Guccini e cantato dai Nomadi nel 1968. Racconta la tragedia di chi perde qualcuno in un incidente della strada, con parole semplici ma profonde: ci chiediamo a che cosa serva fare tutto quello che facciamo se poi si perde la vita così facilmente. Ma c’è un disegno più grande  il ricordo di chi muore rimane vivo in noi.

Lunga e diritta correva la strada,
l’auto veloce correva.
La dolce estate era già cominciata,
vicino a lui sorrideva,
vicino a lui sorrideva.

Forte la mano teneva il volante,
forte il motore cantava,
non lo sapevi che c’era la morte,
quel giorno che ti aspettava,
quel giorno che ti aspettava.

Non lo sapevi, ma cosa hai provato
quando la strada è impazzita,
quando la macchina è uscita di lato
e sopra un’altra è finita,
e sopra un’altra è finita.

Non lo sapevi ma cosa hai sentito
quando lo schianto ti ha uccisa,
quando anche il cielo di sopra è crollato,
quando la vita è fuggita,
quando la vita è fuggita.

Vorrei sapere a che cosa è servito
vivere, amare, soffrire,
spendere tutti i tuoi giorni passati,
se presto hai dovuto partire,
se presto hai dovuto partire.

Voglio però ricordarti com’eri,
pensare che ancora vivi,
voglio pensare che ancora mi ascolti,
che come allora sorridi,
che come allora sorridi.

Voglio però ricordarti com’eri,
pensare che ancora vivi,
voglio pensare che ancora mi ascolti,
che come allora sorridi,
che come allora sorridi.





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